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Il futuro appartiene a loro

Creato il 09 febbraio 2013 da Tabulerase

il futuroIl futuro appartiene ai bambini di oggi che hanno avuto la fortuna -  qualcuno, ma io non sono d’accordo, direbbe la sfortuna – di nascere a rivoluzione tecnologica avvenuta. Non hanno dovuto imparare, ci sono nati dentro.

Per loro i computer, internet, i cellulari, la tv satellitare, il bancomat sono la “lingua madre”. Noi, invece, li abbiamo dovuti apprendere come una lingua straniera… e non è la stessa cosa.

Noi, che ci ricordiamo come era vivere senza cellulare (ci pensate?), che ci ricordiamo il telefono con la ruota che girava e che per fare un numero ci mettevi dieci minuti, che ci ricordiamo di quando si pagava in contanti o al limite con l’assegno, e che ci ricordiamo il carosello in bianco e nero,  siamo figli e nipoti di una generazione che, addirittura, non conosceva l’antibiotico e la televisione.

Negli ultimi 100 anni l’umanità ha fatto progressi straordinari, inimmaginabili, e non sono d’accordo chi asserisce la modernità ha fallito.

Il progresso, la modernità non può fallire. Ha degli effetti collaterali, che possono anche essere devastanti (leggi energia nucleare), ma non fallisce. Il progresso è la linfa vitale dell’umanità. Non ci si può augurare di regredire perché la modernità ci ha resi… più cattivi.

Homo hominis lupus non è recente come affermazione …. O sbaglio? Risale al 1600 (Thomas Hobbes, 1588/1679).

Anzi, la  modernità, per alcuni versi, ci ha reso migliori.

I ragazzi di oggi, i bambini di oggi hanno tutte le informazioni a portata di click.  Una volta facevamo le ricerche sull’enciclopedia. Loro non ne hanno bisogno. Vivono, nascono, nelle informazioni. Anche se si discute,forse a ragione, sul loro “acculturamento” in senso classico ne sanno comunque più di noi. A questo punto, qualcuno dirà che noi vivevamo di più a contatto con la natura, che conoscevamo il vero valore delle cose, che ora si da tutto per scontato. Sembrano i discorsi che faceva mia nonna: è destino delle generazioni dire “ai miei tempi…”. Ma a che serve?

Il futuro è già presente! La fantascienza della nostra adolescenza è presente! E non è una catastrofe, ma è progresso: dall’auto a manovella a quella elettrica, dal telegrafo alla e-mail, dai vascelli alle astronavi, dal treno a vapore alla TAV, si alla TAV tanto denigrata dagli ambientalisti ma che è comunque progresso!

Per chi sicuramente sulla TAV si sentirà punto sul vivo, dico che sono ambientalista convinta, rispetto la natura al punto da non cibarmi di animali da più di vent’anni, non indosso indumenti di pelle, e non butto cartacce per terra… praticamente sto mettendo le mani avanti, però nella modernità credo veramente e sono assolutamente certa che i bambini di oggi vivranno meglio di noi.

Non finiranno le guerre, ma si troverà una cura per il cancro e l’aids; si troveranno energie alternative, anche solo per istinto di sopravvivenza; ci si sposterà con ancora più facilità e le distanze si annulleranno.

I bambini di oggi hanno il futuro in mano perché sono padroni della tecnologia. Per loro saranno possibili traguardi che ora per noi sembrano fantascienza, ma che per loro saranno la normalità.

Il nostro compito, adulti di questo presente, anziani del futuro, è quello degli adulti di ogni generazione: indicare la via, dar loro gli strumenti per poter distinguere tra bene e male, categorie universali e senza tempo.


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