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Il futuro di Isacco

Creato il 27 dicembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Deve pur venire il momento di un'economia e di una politica più sensibili al territorio. C'è un Pil locale, cremonese, cremasco, di un territorio fitto di caratteristiche irripetibili, che difficilmente può piegarsi configurarsi secondo il gradimento degli investitori nazionali e internazionali e che attende ancora un'interpretazione economica che ne esprima il meglio senza fargli male. Che le persone del comitato No triv abbiano detto per tempo come stavano le cose è un dato che acquista evidenza, dopo la libera regionale che ferma l'aumento di pressione dello stoccaggio di Sergnano e dopo la manifestazione di Bordolano. Anche il giornale La Provincia di Cremona ne ha preso atto con un servizio di mezza pagina con foto e box a firma Luca Ugaglia. Si registra anche l'intervento di almeno un parlamentare.

Si riuscirà però, prima o poi, ad aprire un orizzonte comune con i nuovi protagonisti del mondo politico per un programma legato a investimenti realmente utile ai cittadini? Dire di no, spiegare, opporsi, dare slancio alla contro informazione, autofinanziare ricorsi al Tar, organizzare incontri pubblici è stato fondamentale: il rischio sismico diventa palese, gli aumenti di pressione del gas stoccato sono un pericolo riconosciuto. La commissione Ichese è stata convincente, nell'analisi del terremoto emiliano-mantovano del 2012. Nel percorso di lotta delle associazioni si è poi formata una rete di consiglieri comunali, sindaci, cittadini che si sono attivati e ancora si batteranno.

Dopo il terremoto dell'Emilia, la serie di sismi minori che si verificano in tutta Italia, si approderà finalmente al reset, alla nuova impostazione di una politica attenta al territorio?

Il consigliere regionale Agostino Alloni è stato il vicepresidente della giunta provinciale guidata da Giuseppe Torchio, che nel marzo 2009 ha approvato anche lo stoccaggio di Bordolano. A distanza di anni, il rinnovamento del ceto politico del centrosinistra aprirà un orizzonte migliore, che lasci al territorio una sua autonomia, oppure le autorizzazioni bordolanesi sono un modello insostituibile di fedeltà ai vertici? Il sacrificio di Isacco approntato da Abramo è l'unico modo di guardare al futuro? Il sacrificio del territorio, della salute, dell'ambiente, del lavoro sono il risultato di tante scelte rivelatesi atti di violenza.

I cittadini hanno bisogno di un ruolo più attivo, lo esigono, danno segnali forti. Gli operatori economici hanno creato in pochi anni, ad esempio, una rete di imprese legate alla produzione di biogas, una volta stabiliti i criteri per i contributi statali. Il primato nazionale locale, la qualità che contraddistingue la provincia di Cremona, è proprio la capacità di costruire impianti a biogas in numero impareggiabile. Quella però è stata l'economia del decisore politico centrale che è stato anche finanziatore, con delle conseguenze sia attuali che future, in attesa di una verifica definitiva che comprovi quali e di chi sono stati i vantaggi. C'è un'altra economia possibile, con obiettivi e mezzi diversi?


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