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Il futuro è qui: il Back to the future Day

Creato il 21 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il 21 ottobre 2015 è arrivato: la trilogia, cos’è cambiato e le celebrazioni per il Back to the Future Day

Era il 27 ottobre 1985 quando il mondo conosceva Ritorno al Futuro (Back to the future) di Robert Zemeckis. La trama è notissima: Marty McFly viene trasportato dalla DeLorean dell’eccentrico Doc Emmett Brown nel passato, quando i suoi genitori erano giovani. Il film seguente, Ritorno al Futuro II, risale al 1989 e Doc trasporta Marty nel futuro per salvare i suoi figli. Dove (o meglio… quando) lo trasporta? Hill Valley, California, mercoledì 21 ottobre 2015. Se all’epoca la data era ammantata da un’aura, appunto, di irraggiungibilità futuristica, ora non è più così: il 21 ottobre 2015 è oggi. Benvenuti nel futuro, al Back to the Future Day. Nel 1990 la trilogia, che mescola fantascienza e umorismo, si concluse.
La visione del 2015 degli anni Ottanta fa un po’ sorridere lo spettatore di oggi. Vediamo le modifiche avvenute e quelle solo sperate nei 30 anni che separano da noi Marty McFly.

Ritorno al futuro: la trilogia

Le origini della fortunata saga risalgono agli inizi degli anni Ottanta, quando il produttore Bob Gale trovò l’annuario scolastico del padre. Ne discusse con Robert Zemeckis, in una di quelle apparentemente pigre conversazioni in cui il tema centrale è quello che gli inglesi chiamano “What if…?”, “Cosa sarebbe successo se…?”. Nello specifico, i due discutevano della possibilità di diventare amici dei propri genitori se si fossero ritrovati coetanei nello stesso periodo storico. L’idea confluì poi proprio nella trilogia di Ritorno al Futuro (1985-1990), in cui la tematica del viaggio del tempo non viene sfruttata per impedire catastrofi globali o modificare gli eventi della storia con la M maiuscola, ma è ridotta all’area molto più circoscritta della città di Marty per far sì che i suoi genitori si innamorino al ballo di fine anno, permettendo quindi al ragazzo di nascere. Inizialmente, l’idea del film fu rigettata dalle grandi case produttrici, compresa la Disney Pictures, fino ad approdare alla Universal sotto la regia di Gale e Zemeckis e con Steven Spielberg come produttore.
Marty e lo scienziato Doc raggiungono il passato grazie a una DeLorean DMC-12 curiosamente modificata, diventata con il tempo uno dei simboli cardine della saga, insieme ad altri elementi, come la tipica esclamazione di Doc “Grande Giove!”. Il debutto del film, il 3 luglio 1985, ebbe immediatamente un successo insperato. Il secondo film inizia dove il primo si era interrotto: Marty è appena tornato dal passato, quando Doc si precipita a portarlo “indietro nel futuro” per salvare i suoi futuri figli. Il terzo capitolo porta i protagonisti ancora più lontano, nel 1885, alle origini non della sola famiglia McFly, ma di tutti gli Stati Uniti, in un’ironica atmosfera western in perfetto stile americano.

Robert Zemeckis

Photo credit: david_shankbone / Foter / CC BY

Il futuro del passato

Se nel primo film il mondo dei genitori è visto con lo sguardo accomodante e intenerito di chi guarda un vecchio album di fotografie, Ritorno al Futuro II cerca di immaginare, in una prospettiva dichiaratamente figlia degli anni Ottanta, come sarebbe stato il mondo trent’anni dopo. L’universo della famiglia McFly si è sì “aggiornato”, ma le dinamiche di base rimangono esattamente le stesse. I figli del ragazzo sono vittime di bullismo da parte del nipote dello stesso prepotente del tempo di Marty (che nella finzione scenica è il nipote dell’originario Biff Tannen), e Marty riesce a scappare grazie a una versione volante del comune skateboard, oggetto tipico degli anni Ottanta, perlomeno nel mondo del cinema. Il 2015 “anni Ottanta” immaginato dal film fa ora sorridere ed è stato spesso oggetto di battute scherzose, soprattutto con l’avvento del 2015. In particolare, tra le “innovazioni” che hanno causato più ironia ci sono gli improbabili vestiti “futuristici” dei protagonisti, con strani elmetti in testa e tessuti metallizati, pasti reidratati, auto volanti, i già citati skate volanti e pubblicità ologrammate del sequel numero 19 de Lo Squalo, evidente citazione di Spielberg. In compenso, il mondo di Zemeckis e Spielberg non ha saputo prevedere Internet né il cinema 3D, pur essendo stato imprevedibilmente accurato su alcuni elementi come gli occhiali simili ai Google Glass e gli schermi piatti.
Insomma, il 21 ottobre 2015 di Marty McFly risulta essere un curioso ibrido tra l’immaginazione anni Ottanta e l’attuale realtà. Nonostante tutto, un sospiro di tristezza per gli inesistenti (al momento) skate volanti è doveroso.

Celebrazioni dell’anniversario

Il giorno dell’arrivo di Marty nel futuro è atteso da ormai 30 anni, un tempo più che sufficiente a preparare dei festeggiamenti degni di tale evento. Il 21 ottobre 2015 il film è riproposto nelle sale cinematografiche italiane per tutta la giornata. La Toyota ha scelto questa data per pubblicare uno spot con Michael J.Fox e Christopher Lyon, in cui i due discutono delle invenzioni di quel 2015 ante litteram che sono state effettivamente realizzate.
A New York si terrà un incontro con gli attori, il musicista Huey Lewis e lo sceneggiatore Bob Gale aperto al pubblico, mentre a Los Angeles il Ritorno al Futuro Day verrà celebrato anche dalla Universal Studios con delle proiezioni speciali. Fino al 15 novembre, all’Ecomuseo del Freidano di Settimo Torinese, sarà possibile vedere con i propri occhi la DeLorean Time Machine originale.

Tags:2015,21 ottobre 2015,DeLorean,doc,futuro,Marty McFly,Ritorno al Futuro

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