Magazine Psicologia

Il futuro nell’era liquida

Da Anna
Viaggio tra vitapersonale, professionale nella società modernaI mutamenti dei modelli di vita e ildecisivo impatto delle tecnologie stanno determinando cambiamenti radicali nel nostro stile di vita, nelmondo del lavoro, nel nostro rapporto con esso e con l’intera società. E’ in atto una vera e propriarivoluzione nei comportamenti sociali e negli atteggiamenti culturali a partiredal nostro modo di vivere. Il comportamento che adottiamo nei contestilavorativi non è altro che lo specchio di quanto stiamo vivendo nell’intera società.Queste trasformazioni stanno  marcandouna svolta nella vita lavorativa degli individui non meno significativa diquella impressa dalla nascita della fabbrica al tempo della Rivoluzione industriale.Difficilmente i luoghi di lavoro didomani assomiglieranno a quelli dove hanno svolto le loro mansioni i nostrigenitori, come difficilmente si potrà tornare alla stessa visione del mondo edi conseguenza alle stesse aspettative di vita. In questa analisi  possiamo suddividere i nostri contemporaneiin tre generazioni distinte: i nati verso la fine della seconda guerra mondialee subito dopo erano abituati alla disoccupazione, alla penuria e all’austerità,alla fatica di sbarcare il lunario, alla miseria perennemente in agguato. Essifurono ben lieti di accettare un’offerta di lavoro improvvisamente abbondante cherichiedeva sforzo  e rinunce per mettereda parte gli spiccioli per i giorni difficili e per dare ai figli lapossibilità di una vita senza problemi.La generazione successiva, quelladegli anni ‘60, ha adottato, sia pure con riluttanza la strategia di vita deigenitori e man mano che il mondo si arricchiva e le prospettive di vita sifacevano più sicure è diventata impaziente di riscuotere e godere i premi dellaloro moderazione e della loro abnegazione. Il lavoro e lo studio connesso conesso, diventano un mezzo per realizzare una vita piena e soddisfacente, con unaprospettiva di miglioramento anche sulla scala sociale.Infine la generazione di quelli chesono nati negli anni ‘80, molto diversa sia dai nonni che dai genitori. E’ unagenerazione figlia del lavoro a volontà, di scelte apparentemente infinite e diopportunità spesso molto avvincenti; un mondo dove non era più necessario“mettere da parte” per  realizzare ipropri sogni. Un mondo dove potendo cambiare l’automobile, il televisore eanche la casa, ci ha tutti affascinati con il seducente canto del consumismo. Unmondo fagocitato dai suoi stessi meccanismi. E’ in questo contesto che si è poi sviluppata l’attuale crisi che haprodotto il lavoro senza cartellino da timbrare a orari fissi, se non per pochecategorie, dove la precarietà sta cambiando profondamente il nostro stile divita . In questo quadro, rimangono semprecaldi i temi riguardanti il Welfare. La condizione dellavoro femminile e la cultura di genere, l’inserimento dei portatori dihandicap nel contesto sociale e lavorativo, l’integrazione degli stranieri e lapacifica convivenza. Nonostante la situazione siaprofondamente grave, possiamo trovare in tutto ciò l’opportunità per produrreuna nuova conoscenza, per “tracciarenuove frontiere epistemologiche”.L’auspicato cambiamento reca in sé igermi di una società migliore solo se riusciremo a comprendere le nuove forzeall’opera e a gestirle, se impareremo a delineare un nostro copione di vita chevada oltre gli schemi che ci hanno portato fin qui.Ancora una volta dobbiamo aprirci aduna nuova conoscenza che porta ad una maggiore consapevolezza: consapevolezzadei diritti ma anche dei doveri come cittadini prima ancora che come lavoratorie lavoratrici, partendo dalle nostre radici di italiani creativi, artisti,scienziati, esploratori e viaggiatori, primadi spingerci verso la ricostruzione di un futuro personale e professionale piùvicino alle nostre esigenze, come persone inserite in una rete relazionale.Anna
Riferimenti:Z. Bauman, Vita liquida, Ed. Laterza,2008Z. Bauman, Vite che non o permetterci, Ed. Laterza 2010R. Donkin, Il futuro del lavoro, Gruppo 24ore
IL FUTURO NELL’ERA LIQUIDA

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