Il futuro delle mostre sarà digitale? di mostre digitali ne sono già state fatte su Raffello, Caravaggio, Michelangelo e compagnia bella, ma di che si tratta? Di fatto sono mostre impossibili, perché raccolgono immagini delle opere, non le opere vere, che mai potrebbero essere viste insieme tutte in una volta. Queste mostre sono in parole povere dei libri monografici, dai quali sono stati strappate le illustrazioni che poi sono state ingrandite alle dimensioni originali delle opere e messe nelle gallerie di un museo come se fossero gli originali. Credo che questa nuova forma di divulgazione dell'arte possa essere vista sotto diversi punti di vista: o come nuova frontiera dei musei, o come la nuova frontiera delle bufale/evento di marketing. Dipende ovviamente dai gusti e non è facile decidere da che parte stare. Il buon senso vorrebbe che si stesse dalla parte della divulgazione dell'arte ed io stesso dovrei essere di questa opinione. Dopotutto è vero che solo pochi eletti possono farsi il giro del mondo per andare a vedere gli originali di Raffaello, Caravaggio, ecc... Però è anche vero che si rischia di spacciare un'operazione didattica per esperienza vera, emotiva e culturale, che invece si può provare solo di fronte all'opera d'arte vera. A un ragazzo che già ha la tendenza a preferire i videogiochi all'arte, dare in pasto un Raffaello digitale potrebbe essere un crimine culturale con conseguenze che non possiamo conoscere.Scoprire su un libro o su un blog d'arte un capolavoro e fare di tutto per andare a vederlo dal vivo, risparmiando i soldi per i viaggio, può essere un'esperienza di vita entusiasmante. Vederselo servire a domicilio in digitale, per quanto possa essere preciso, può rendere la vita certamente comoda, ma anche estremamente noiosa e la noia, si sa, può generare sia mostre che mostri!Largo ovviamente ai vostri commenti ed alle vostre opinioni!
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Il futuro delle mostre sarà digitale? di mostre digitali ne sono già state fatte su Raffello, Caravaggio, Michelangelo e compagnia bella, ma di che si tratta? Di fatto sono mostre impossibili, perché raccolgono immagini delle opere, non le opere vere, che mai potrebbero essere viste insieme tutte in una volta. Queste mostre sono in parole povere dei libri monografici, dai quali sono stati strappate le illustrazioni che poi sono state ingrandite alle dimensioni originali delle opere e messe nelle gallerie di un museo come se fossero gli originali. Credo che questa nuova forma di divulgazione dell'arte possa essere vista sotto diversi punti di vista: o come nuova frontiera dei musei, o come la nuova frontiera delle bufale/evento di marketing. Dipende ovviamente dai gusti e non è facile decidere da che parte stare. Il buon senso vorrebbe che si stesse dalla parte della divulgazione dell'arte ed io stesso dovrei essere di questa opinione. Dopotutto è vero che solo pochi eletti possono farsi il giro del mondo per andare a vedere gli originali di Raffaello, Caravaggio, ecc... Però è anche vero che si rischia di spacciare un'operazione didattica per esperienza vera, emotiva e culturale, che invece si può provare solo di fronte all'opera d'arte vera. A un ragazzo che già ha la tendenza a preferire i videogiochi all'arte, dare in pasto un Raffaello digitale potrebbe essere un crimine culturale con conseguenze che non possiamo conoscere.Scoprire su un libro o su un blog d'arte un capolavoro e fare di tutto per andare a vederlo dal vivo, risparmiando i soldi per i viaggio, può essere un'esperienza di vita entusiasmante. Vederselo servire a domicilio in digitale, per quanto possa essere preciso, può rendere la vita certamente comoda, ma anche estremamente noiosa e la noia, si sa, può generare sia mostre che mostri!Largo ovviamente ai vostri commenti ed alle vostre opinioni!
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