Io non sono un appassionato degli animali, anche perché sono allergico al loro pelo. Ho avuto delle tartarughe da piccolo però ero più affezionato al mio Tamagotchi; ho addirittura pianto quando me l’hanno rubato. Quel piccolo giocattolo made in Japan ha sempre suscitato in me grande curiosità. Ora molte persone potrebbero disquisire sul fatto che quella è finzione e la compagnia di un altro essere vivente non è paragonabile ad un apparecchio elettronico; convengo con loro. Durante la mia vita ho però avuto continue gioie dal Giappone oltre all’animaletto elettronico: il Drago delle sette sfere, i Pokémon e non ultimo il gatto Doraemon!
Passato qualche giorno ho capito che mio padre, uomo che sa a malapena accendere il computer per andare a visitare siti di case automobilistiche (così dice lui, come ogni genitore, io dico che è meglio non sapere), ha ragione: internet riesce a distruggere la nostra sanità mentale. Sulla rete le nostre inclinazioni si tramutano in pure ossessioni che ci condizionano e annullano.
Se Instagram ha distrutto la vita molti, devo ammettere che la mia è stata plagiata dall’esportazione della cultura giapponese in Italia, mi sono fritto il cervello al punto di guardare per ore i migliori momenti di Maru.
Adesso forse è il momento di tornare come i nostri padri ai siti delle Porches, le macchine ovviamente.