Il gruppo nipponico Mitsubishi ha ricomprato all’americano Anadarko una partecipazione del 20% nel campo petrolifero offshore CI-103, situato a una cinquantina di chilometri dalle coste.
La transazione, annunciata da fonti di stampa internazionale, segna il primo investimento del paese del Sol Levante nel settore petrolifero ivoriano.
L’ammontare dell’operazione non è stato rivelato ma alcuni numeri diffusi dalla stampa nipponica – 800 miliardi di yen, circa 7,46 miliardi di dollari – sono già stati smentiti dalla Mitsubishi.
Con la vendita al gruppo nipponico, la partecipazione di Anadarko nel campo CI-103 – nel prolungamento del campo petrolifero di Jubilee in Ghana – è passata dal 55 al 35%. Gli altri investitori sono la britannica Tullow Oil e lo Stato ivoriano.
Nel 2012 l’esplorazione ha confermato l’esistenza di giacimenti di idrocarburi, la cui produzione dovrebbe avere inizio nel 2019.
Le riserve in petrolio e gas naturale sono stimate in 300 milioni di barili l’anno, con una capacità massima giornaliera di 60.000 barili.
La Mitsubishi ha già investito nel petrolio in Liberia, Gabon e Angola, ma con impegni minori rispetto a quello sottoscritto con Abidjan.
Tra il 2012 e il 2013 il governo del presidente Alassane Dramane Ouattara ha firmato, infatti, diversi accordi con società minerarie straniere per l'estrazione di petrolio, gas naturale e minerali pregiati.
La prospettiva è che ci sia lavoro soprattutto per gli ivoriani.
E che non accada,come sempre, che a beneficiarne siano i soliti pochi "noti".
E con questi mi riferisco a quelle classi sociali molto vicine al potere politico leste,in genere, a intascare mazzette e altri donativi, che cascano giù volontariamente dalla tavola dei ricchi, perché non si veda, non si ascolti e non si parli.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)