Catania: il 21 novembre il glorioso Teatro stabile ha aperto la stagione 2014-15 con l’opera sovrana di Cechov, quel “Giardino dei ciliegi” che mancava dalle assi del Verga dal 1985 e che viene riproposto nella nuova produzione in cui il direttore artistico dell’ente, Giuseppe Di pasquale, firma regia, adattamento e traduzione.
Il “Giardino” venne scritto all’inizio del novecento e mostra due mondi che si scontrano: la nobiltà russa che vive dei fasti del passato e la nuova borghesia, figlia della riforma di affrancamento dei servi della gleba, fatta dallo zar Alessandro II nel 1861. Simbolo di questa lotta sociale ma anche culturale è il giardino della tenuta dei Ranevskaja che va all’asta per pagare l’ipoteca che grava sulla casa. Il giardino rappresenta il fasto decaduto della famiglia della fatua Ljuba – Magda Mercatali- e del fratello Gaev – Gian Paolo Poddighe – che perde la tenuta e l’emergere della borghesia impersonata dall’acquirente Lopachin – un bravo Pippo Pattavina, fuori dal suo clichè comico. Cechov scrisse l’opera come commedia ma venne rappresentata nella prima a Mosca come tragedia e da allora segue i due registri grazie a elementi farseschi come la figura di Sarlotta – Guia Jelo, che per i giochi di prestigio della festa del terzo atto è stata supportata dall’illusionista Salvo Testa, in arte Raptus. I costumi seguono la levità e la cupezza del dispiegarsi della storia grazie all’opera di Elena Mannini.
“Esiste nel “Giardino dei ciliegi” un protagonista invisibile – dice Di Pasquale – questo elemento è proprio il giardino, tanto partecipe ma mai effettualmente presente nella forma”, lo scenografo Fiorentino sceglie di rendere matericamente i ciliegi calando dall’alto dei tubi trasparenti che servono anche a segnare i momenti, spesso tragici, grazie a cui ci si avvicina alla fine di tutto. Il cast è sicuramente di grande pregio ma forse un tantino agèe…
L’opera rimarrà in cartellone sino al 7 dicembre. La stagione 2014/25 prevede 27 opere classiche e contemporanee che calcheranno i palcoscenici dei teatri Verga e Musco.
ph: prova dello spettacolo