Il Giardino dei Tarocchi
Esiste, nel mezzo della campagna maremmana, un luogo ricco di fascino e di magia in cui gli archetipi dei ventidue Arcani Maggiori dei Tarocchi si sono manifestati come sculture monumentali. Giganti di cemento ed acciaio in un tripudio di colori, specchi, vetri e ceramiche; sentieri di pietra nel verde, fra gli olivi e le querce; giganteschi Tarocchi, Arcani quasi viventi grazie all’arte straordinaria e visionaria di un’artista che ha dedicato tutta la sua energia alla realizzazione di questo parco.
A Garavicchio, presso Capalbio, in provincia di Grosseto, l’artista franco-americana Niki de Saint Phalle ha avuto la forza di iniziare e di portare a termine un’impresa straordinaria, che non è solo artistica nel senso comune del termine. Negli anni settanta i fratelli Caracciolo, proprietari del terreno, approvarono il progetto e concessero all’amica artista la possibilità di realizzare il suo sogno. Fu così che il bosco maremmano cominciò pian piano ad animarsi: dal 1979 al 1996 Niki vi trascorse la maggior parte del suo tempo realizzando, una dietro l’altra, grandi strutture in cemento armato rivestite di vivaci ceramiche e di specchi.
Le opere sono perfettamente in armonia con il paesaggio e talvolta è difficile riconoscere le pietre locali dalla terracotta delle panchine del parco, mentre draghi ed altri surreali personaggi ispirati al mondo dei Tarocchi si dispongono fra gli alberi e le rocce, nelle radure con fontane e sculture animate lungo percorsi esoterici di grande suggestione.
Il Mago e la Papessa formano un’unica grande statua da cui sgorga l’acqua lungo una scalinata fino all’ampia vasca della meccanica Ruota della Fortuna. Per proseguire è necessario passare sotto l’arco di un gigantesco personaggio raffigurante il Sole radioso, e quindi iniziare un personalissimo percorso sui vari sentieri nel bosco. Niki de Saint Phalle non volle che si organizzassero visite guidate, proprio perché ciascuno fosse libero di interpretare personalmente gli Arcani e di incontrarli nell’ordine e nel modo preferito. In nessun caso si perderà la strada, guidati anche dall’alta figura della statua della Giustizia, e si finirà, prima o poi, per imbatterci in un vero e proprio piccolo castello, rappresentazione del IV Tarocco, l’Imperatore. Qui si potrà camminare sugli spalti osservando il bel panorama delle colline verdi che scendono fino al mare, oppure muoversi fra i mille colori e le decorazioni del cortile interno.Vicino brillano gli specchi argentati dell’alta Torre, spezzata in cima a mostrare un marchingegno di ferro nero che sembra emergere dal suo interno: l’Arcano manifesta così il significato di profonda energia interiore che scaturisce teatralmente al di sopra delle più alte querce del parco.
Ma forse il Tarocco più straordinario di questo originale “mazzo” di sculture è l’Imperatrice, che rappresenta l’archetipo della Grande Madre e che Niki amava chiamare “la Sfinge”: la grande figura incoronata è seduta, infatti, come l’antica statua egizia; col suo volto nero ed il manto profondamente blu, si volge ieratica verso la base della collina, puntando spavaldamente come cannoni due seni enormi e colorati. Questo Tarocco fu anche, per un certo tempo, la casa stessa dell’artista, che qui dentro aveva realizzato un ampio salone, una cucina tutta rivestita di specchi e ceramiche, un bagno ed una camera da letto in una specie di mansarda. Tutto è ancora arredato secondo lo stile fantastico dell’autrice che stupisce i visitatori, quasi storditi dai riflessi di migliaia di specchi che rivestono tutte le pareti ed i soffitti. Il dorso della Sfinge-Imperatrice è invece un bel terrazzo azzurro brillante da cui si può ammirare un suggestivo panorama in direzione del mare: anche qui le morbide forme della figura femminile sembrano avvolgerci nel grembo protettivo della Grande Madre. Le dolci e selvagge colline della Maremma sono il migliore degli ambienti possibili per questa manifestazione dell’archetipo dell’Eterno Femminino.Niki de Saint Phalle nacque nel 1930 e molto presto cominciò a dipingere e ad assemblare artisticamente oggetti trovati con gesso e pittura. Negli anni sessanta entrò a far parte del gruppo dei Nuovi Realisti, mentre le sue opere cominciavano ad apparire in varie parti del mondo: New York, Parigi, Stoccolma, Montreal, Gerusalemme. Realizzò anche grandi e celebri sculture monumentali in parchi cittadini in cui i bambini possono giocare e sognare. Ma il suo grande sogno era quello di lavorare sugli archetipi dei Tarocchi, specialmente dopo che era rimasta profondamente impressionata dalla visita del Parco Guell di Gaudì a Barcellona. Fu così che si dedicò con grande energia alla realizzazione di questo monumentale parco nel sud della Toscana.
Il Giardino dei Tarocchi è probabilmente la sua più importante opera, quella che lei stessa chiamava “il mio Giardino della Gioia”: le grandi sculture dedicate agli Arcani Maggiori hanno rappresentato sicuramente per lei un percorso iniziatico personale di crescita e di evoluzione spirituale.
Anche per il visitatore c’è spazio per la meditazione e la preghiera, particolarmente all’interno dell’Arcano XIV, La Temperanza: una piccola e suggestiva cappella dedicata ad una mistica Madonna Nera in rilievo. Qui Niki amava ricordare il marito Jean Tinguely, morto nel 1991.
Come tutti i grandi sogni, quando sono autentiche espressioni del Sé profondo, anche il Giardino dei Tarocchi è stato realizzato con enormi sforzi, ma anche grazie all’aiuto di molte persone e circostanze: come sempre avviene quando un grande sogno anima ed alimenta un grande progetto, tutto l’Universo collabora per la sua realizzazione. Possiamo avere un’idea delle grandi difficoltà, non solo tecniche, di esecuzione dei colossali Tarocchi grazie alle parole della stessa artista: “Non appena iniziai a lavorare sul Giardino dei Tarocchi mi resi conto di essermi messa in un percorso arduo e pieno di difficoltà. Un attacco di artrite reumatoide mi impedì per un lungo periodo di usare le mani e di camminare. Ma andai avanti lo stesso. Nulla poteva fermarmi. Ero come stregata. Sentivo che, nonostante le difficoltà, era mio destino creare questo giardino”.Solo chi ha profondamente lavorato con i simboli dei Tarocchi può realmente sapere che percorrendo questo Sentiero di conoscenza si incontrano anche le proprie ombre: angeli e demoni ignoti e terrificanti; viscidi draghi da combattere, vincere, accettare ed amare prima che si trasformino in formidabili alleati. Queste sono le reali difficoltà che possono materializzarsi come ostacoli frapposti fra l’Uomo ed il suo Sogno. Ecco perché comprendo Niki de Saint Phalle, quando scrive: “Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione e, più di ogni altra cosa, con la fede. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi. Come in tutte le fiabe, lungo il cammino della ricerca del tesoro mi sono imbattuta in draghi, streghe, maghi e nell’Angelo della Temperanza”.
Anche il visitatore può incontrare questi fantastici personaggi; ecco perché passeggiare nel Giardino dei Tarocchi è un’esperienza molto particolare: è un po’ come “entrare in un mazzo di Arcani” e viverne le energie dall’interno. Il mio personale consiglio è quello di percorrere i vialetti in silenzio, con rispetto ed attenzione, con spirito sereno e mente sgombra dal giudizio: l’esperienza non lascerà indifferenti.
Arrivederci sul Sentiero,
Giovanni Pelosini
INFO: Il Giardino dei Tarocchi si trova in Località Garavicchio, presso Capalbio (GR).
Il parco è aperto tutti i giorni dal 1 aprile al 15 ottobre, dalle 14.30 alle 19.30.
tel. 0564.895122 – fax 0564.895700