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Il gigante egoista di Oscar Wilde
letto dal Circolo letterario "La rosa bianca"
Il gigante egoista è una racconto di Oscar Wilde appartenente alla raccolta Il principe felice e altri racconti.
Il Gigante, aveva lasciato il suo castello per sette anni, al ritorno trovò molti bambini che giocavano nel suo giardino ed erano felicissimi. Ma il Gigante, infuriato, li scacciò tutti e vietò l'ingresso a chiunque.
Così nessun bambino entrò più in quel giardino. Quando in tutta la città arrivò la primavera; l'unico posto in cui era ancora inverno era il giardino del Gigante che rimase orribile e freddo.
Ma un giorno, dal suo letto sentì un uccellino cantare e gli sembrò la canzone più bella che avesse mai sentito. Guardò fuori e vide che la Primavera era arrivata e con lei erano tornati i bambini. Così il Gigante si accorse di quanto egoista era stato e, vedendo un bambino che a causa della sua minuta statura non riusciva a salire su di un albero (come tutti gli altri), si commosse. Quindi si avvicinò al bambino e, sollevandolo da terra, lo pose sopra l'albero. Il bambino fu davvero felice e per gratitudine baciò il Gigante.
Tutti i giorni seguenti, i bambini tornavano nel giardino tranne quello piccolo che lui aveva aiutato, finchè un giorno, quando il Gigante era ormai molto vecchio e stanco arrivò anche quel piccolo bimbo che felicissimo e corse verso di lui. Quando il Gigante vide che il bambino perdeva sangue dalle mani e dai piedi domandò cosa gli era successo. Il bambino rispose che erano le ferite dell'Amore e che, poiché una volta il Gigante gli aveva permesso di giocare nel suo giardino, ora lui gli avrebbe permesso di giocare nel suo che era il Paradiso: quel bambino che aveva baciato il Gigante infatti non era altro che Gesù Bambino. Quando i bambini tornarono nel giardino per giocare, trovarono il Gigante disteso per terra, morto.
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