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Il ginepro

Creato il 25 agosto 2010 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Le generalità


juniperus communis compressa Il ginepro è una specie spontanea di tutta l'Europa , dell'Asia settentrionale e media , dell'Africa settentrionale e dell'America del nord . Predilige le zone montuose o collinose elevate e scoperte .

Il Ginepro ha un portamente estremamente variabile , poichè , mentre nelle vallate e nelle pianure assume l'aspetto di un alberello di massimo sei metri di altezza , sui pendii dei monti e dei colli si presenta come un arbusto cespuglioso alto al massimo un metro e mezzo e ad altitudini maggiori o a latitudini elevate è alto pochi centimetri . Nei primi due casi la chioma è a piramide con rami inferiori e penduli ed estremamente fragili alla flessione . Le foglie sono verticellate tre a tre , lineari , sessili , rigide , persistenti , che assumono di colore verde , con un solco bianchiccio sulla faccia ventrale che corrisponde al dorso fogliare . Le foglie sono patenti in basso e si fanno man mano più erette procedendo verso l'apice del ramo al quale sono anche addossate .

Le infiorescenze maschili e femminili sono distinte . Le prime risultano costituite da amenti ovati globosi con stami disposti due a due o tre a tre . Le seconde risultano , invece , risultano di un asse che porta delle squame anch'esse disposte due a due o tre a tre alla base e nella parte superiore della infiorescenza anche nessun ovulo . Le bacche di ginepro hanno dimensioni abbastanza ridotte , circa quanto un pisello . Assumono in un primo momento un colore verde rossiccio per colorarsi , una volta mature , di colore nero velato .

Le specie


juniperus communis meyer
Il juniperus sabina L. Nasce spontaneamente nelle regioni montane e subalpine dell'Europa , della Siberia meridionale e dell'America settentrionale temperata . La fioritura si ha da apeile fino a giugno .

Pianta con portamento cespuglioso e per lo più prostrato , con caule a corteccia di colore bruno rossiccia risulta essere particolarmente ramificato con i rami tendenzialmente suddivisi , flessibili e molto resistenti . Le foglie sono glauche , mucronate , equipaggiate con una ghiandola sulla base della parte esterna , opposte , opposte , decussate , con un contorno ovale ed acuminato in corrispondenza della parte basale dei rami dove risultano strettamente embraciate , lanceolate e con una dimensione decisamente maggiore all'estremità dei rami dove risultano maggiormente patenti e distanziate tra loro . Le sue inflorescenze si differenziano in maschili e femminili . I fiori maschili sono più piccoli mentre quelli femminili sono decisamente più grandi dai quali scaturirà un frutto della grandezza di un pisello di colore porpora nerastro .

E' una pianta originaria delle coste del Mediterraneo, dove cresce su zone rocciose o sabbiose, formando di rado formazioni pure; in genere cresce con altre specie della macchia mediterranea. Si trova dalla costa fino a mille e trecento metri sui rilievi costieri. E’ un albero molto longevo e a crescita lenta.

Juniperus phoenicea L. Detto anche ginepro fenicio può presentarsi o come arbusto o alberello di massimo otto metri d'altezza . La sua chioma è verde scura . Il tronco è solitamente diritto ma gli esemplari nati nelle vicinanze del mare esso tende ad adottare una forma contorta

La corteccia ha una scorza tendenzialmente liscia di colore bruno .

Le foglie tendono ad essere persistenti ,opposte e squamiformi . Assumono una forma tendenzialmente ovale e raggiungono una lunghezza di circa un millimetro .

Il ginepro fenicio è una specie dioica , ciò significa che possiede sia fiori femminili sia quelli maschili . Questi fiori sono costituiti da spighe pendule e crescono nei rami laterali più giovani .

Il juneperus oxycedrus o chiamato anche ginepro coccolone è una pianta tipica delle aree mediterranee . Il suo habitat ideale sono i litorali sabbiosi a ridosso delle dune con molte specie della machia mediterranea .

Il ginepro coccolone ha un portamento cespuglioso o in alternativa di piccolo albero espanso o abbastanza disordinato . L'altezza massima che può raggiongere è di quindici metri . La chioma è abbastanza fitta e di colore verde scuro .

Il tronco appare molto robusto , contorto e con ramificazioni nella base . La corteccia è liscia , bruna , che tende a sfogliarsi in nastri .

Le foglie si formano in verticilli composte da tre . Esse sono appiattite , molto resistenti e particolarmente pungenti . Di olore verde scuro presentano sulla parte inferiore due bande grigie .

Anche il ginepro coccolone è una pianta dioica quindi possiede sia fiori femminili che quelli maschili . Sono ambedue ascellari ma mentre i primi sono goblosi di colore verde tendente all'azzurro quelli maschili sono di forma ovale di colore giallo .

Il juniperus horizontalis chiamato anche ginepro strisciante è un arbusto tappezzante sempreverde . Questo ginepro è originario dell'America del nord . Il suo portamento è arcuato e ricadente arriva a formare delle macchie abbastanza ampie che possono superare i tre metri di larghezza .Questo arbusto è fittamente ramificato e di altezza abbastanza ridotta . Essa può variare , infatti da un minimo di quindic centimentri fino ad un massimo di cinquanta centimetri . Il fogliame di questa specie può essere a forma di squama quasi adacenti ai fusti con alcune foglie aghiformi moderatamente appuntite . Queste foglie sono di colore verde bluastre . Altre tipologie di foglie possono essere gliallastre e verde chiare .Durante il periodo invernale qualora le temperature dovessero scendere molto è possibile che il colore delle foglie diventi violaceo .

Il ginepro strisciante è una pianta dioica quindi hanno sia fiori maschili che fiori femminili . I primi producono una pigna giallastra mentre gli altri delle bacche nerastre .

Questa specie viene utilizzata nei giardini , nelle aiuole adiacenti alle strade , data la loro resistenza alle avversità , e risulta particolarmente apprezzata dagli amanti dei bonsai in quanto il suo portamento si adatta molto bene .

Esposizione e clima


juniperus communis hibernica
La collocazione del ginepro è sicuramente esterna preferibilmente in una posizione particolarmente soleggiata e ventilata .Avendo però cura di effettuare delle pacciamature in modo da proteggere il ginepro dal freddo intenso . Effettuare le pacciamature con foglie secche o paglia . Il ginepro riesce ad adattarsi molto bene sia ai climi temperati sia a quelli più rigidi . La temperatura non deve scendere però mai sotto ai dieci gradi sotto lozero .

La potatura


La potatura che può essere effettuata sul ginepro è di mantenimento e di formazione . La potatura di formazione serve ad eliminare tutte le crescite indesiderate garantendocosì all'arbusto una creascita armoniosa . La potatura di formazione può essere effettuata sia i modo drastico che progressivo . Il primo procedimento consiste nell'eliminare i rami primari della pianta durante il periodo che va da febbraio fino a marzo . Preferibile è effettuare questo tipo di potatura su piante di minimo quattro anni . Bisogna tener presente che la potatura progressiva è decisamente quella da preferire . La potatura di mantenimento consiste , invece , nell'eliminare i germogli superflui e di accorciare quelli sui rami principali .

Il terreno e la concimazione


Il ginepro è un arbusto rustico quindi può vivere molto bene in terreni abbastanza poveri .

Questo arbusto preferisce , però , i terreni particolarmente sciolti , soffici e molto ben drenati .

Bisogna sempre ricordarsi di concimare il più frequentemente possibile . Varie sono le modalità e le tipologie di concimazione . La principale è sicuramente lo stallatico maturo sul finire dell'inverno .Un'altra soluzione è l'uso del concime per piante da fiore da somministrarsi con l'innaffiatura una sola volta al mese . Infine , se bisogna coprire un'area abbastanza ampia , si può optare per un concime granulare a lento rilascio tre volte nell'arco dell'anno .

Durante il periodo primaverile sarà opportuno fare un'abbondante concimazione a base di azoto e potassio . Questa operazione favorirà uno sviluppo floreale e vegetativo .

Messa a dimora


Mettere a dimora un ginepro è un'operazione che racchiude in sè una serie di fasi tutte ugualmente importanti per fare aumentare la possibilità di attecchimento della pianta . La prima operazione è sicuramente scegliere la specie che più si adatta al clima locale . Bisoga preparare il terreno nel quale la pianta sarà messa a dimora . Preparare il terreno significa fondamentalmente renderlo

il più fertile possibile . Sarà necessario , quindi , fertilizzare il terreno cominciando una ventina di giorni prima del giorno previsto alla messa a dimora . Questa azione dev'essere effettuata comunque verso il periodo autunnale . Infine , una volta compiuta la messa a dimora , bisognerà annaffiare copiosamente la pianta per i primi due anni .

La moltiplicazione


La moltiplicazione del ginepro può essere effettuata tramite talea o seme . Il seme del ginepro deve essere piantato durante in piena primavera . La talea invece deve essere prelevata assolutamente durante la fine della primavera . Quindi con un coltello ben affilato , in modo da effettuare un taglio netto , e sterilizzato , per non far infettare nè la pianta nè la talea , si preleverà un settore del ramo del ginepro . Naturalmente è preferibile prendere gli apici dei rami che si sono sviluppati da poco tempo . Infine bisognerà interrare la parte basale della talea .

Malattie e avversità


Il ginepro è spesso vittima di attacchi portati avanti da cocciniglie e da afidi del cedro .

Il parassita più pericoloso è sicuramente la cocciniglia . La sua infestazione è accompagnata dall'avvento di macchie scure sulla parte inferiore della foglia . Questi parassiti tendono a cibarsi della linfa della pianta indebolendola . Provoca la caduta repentina delle foglie . Gli afidi del cedro sono abbastanza temibili in quanto hanno una doppia azione dannosa . Infatti lato la loro azione non solo tende a distruggere le foglie ma , producendo melata , attira molte specie fungine . Eliminare questi parassiti alla radice è molto importante . Per far ciò sarà necessario usare antiparassitari specifici agendo repentinamente in modo tale da non far degenerare la situazione .


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