Magazine Diario personale

Il gioco della felicità

Da Chandy

Fuori le punte del cielo scintillavano come pietre magnetiche e l'odore della legna mi toccava il cuore con dita come di gelsomino come di alcuni ricordi.Pablo Neruda.

Era luglio e il grano mi sfiorava le ginocchia mentre correvo sotto un cielo blu cobalto .Il riflesso del sole sulle pietre era quasi accecante.Tutto intorno a me sapeva di VITA.Mi coprivo di papaveri e mangiavo le more di gelso.
Parole da qui
Questo pomeriggio c'era un sole così bello che non potevamo proprio rimanere tappati in casa per l'ennesima volta-
In tutto il resto d'Italia diluvia e noi non godiamo abbastanza la nostra piccola oasi di sole.
Siamo usciti a sbrigare delle cose e ho proposto al mio amore di fermarci a prendere un gelato.
Com'era buono!Mentre lo assaporavamo, seduti sulle sedie rosse di plastica sul marciapiede,così quasi in mezzo alla strada, in quella ordinaria semplicità mi sono sentita felice.
Cos' avrei potuto desiderare di più?
A volte basta così poco per scacciare i brutti pensieri.
Questo post di Daniela è arrivato proprio al momento opportuno.
Accadono cose spiacevoli,ok ma quante altre ce ne sono degne di essere gustate?
Da piccola mi piaceva giocare al gioco della felicità di Pollyanna,senza saperlo esercitavo il pensiero positivo.
Un pò come dire che qualsiasi cosa accada è sempre per il bene,c'è un lato positivo in tutto.
Poi la mia Strega mi ha fatto notare che forse quel sorriso sempre stampato in faccia a volte poteva essere una maschera.Come ci sono rimasta male quel giorno!
Ma forse un pò aveva ragione.
E' giusto essere arrabbiati quando qualcosa non va, piangere se ci va di farlo,avere l'espressione incazzata,quello che conta è non crogiolarsi nel brodo di giuggiole delle emozioni negative.
Quindi questo weekend mi sono goduta la mia incazzatura, mi sono sfogata e oggi sono uscita con il sorriso sulle labbra un sorriso vero, spontaneo.
Dopo il gelato ho chiesto a Vi di fare una passeggiata in campagna visto che c'era ancora un bel sole e così abbiamo fatto.
Abbiamo scoperto una zona molto carina vicino al nostro paese dove ogni tanto andiamo a passeggiare.
Ci sono molte casette deliziose e noi sogniamo di andare a riabitare quelle zone che credevamo semi deserte.
Invece oggi le case che costeggiano la strada dei nostri momenti felici pullulavano di vita.
Il sole mi ha ricaricata il corpo e l'animo, il mio cuore si è aperto e ad un tratto ho spalancato anche le braccia, come se volessi prendere tutta quella bellezza e custodirla dentro di me.
Che bella la vita!
Non vale proprio la pensa affannarci per le cose negative che ci accadono, ci distraggono da tanta bellezza.
Passeggiando, le case che avevamo osservato qualche mesetto fa apparivano diverse,rivitalizzate dalla presenza dei loro proprietari.Erano tutti nei campi o nelle verande e ogni tanto Vi salutava qualcuno.Abbiamo scoperto che buona parte del paese di questa stagione si trasferisce lì!
C'erano cani davanti alle abitazioni, cespugli in fiore,campi dorati.
Una signora stravaccata su un'amaca da lontano ha riconosciuto Vì e ci ha chiamati
Venite, sedetevi un pò qui
E lui è andato e l'ho seguito.
C'era un bellissimo cane e alcuni gattini e andavano tutti d'accordo.
Mi è venuto incontro un gattino più piccolo degli altri, nero, stavo per prenderlo ma la signora mi ha bloccata
Quello no,è sporco.Lo abbiamo salvato che stava morendo.Gli altri però puoi prenderli.
Ci ha chiesto se ne volevamo uno, ma a malincuore abbiamo rifiutato.
Siamo stati un pò seduti con lei e a giocare con la sua cagnolona B.
Lei stava in prima fila a tutti i comizi del partito,ci sono pure le foto ci ha detto orgogliosa di questa compagna a quattro zampe.
L'accarezzavamo e quando ci fermavamo abbaiava come dire Continuate!
In tutto questo non lasciavo il ramoscello che avevo raccolto qualche minuto prima, di gelsomini odorosi.
Mi è venuta in mente quella poesia di Neruda che amo tanto e che dice
mi toccava il cuore con dita come di gelsomino
I fiori di gelsomino sembrano delle piccole mani delicate e adesso riposano tra i le mie pietre.
Il gioco della felicità
Non amo cogliere i fiori, ma oggi ho seguito un impulso e camminavo senza staccare questi fiori dal mio naso, come se inebriandomi del loro profumo stessi respirando la natura circostante.
La poesia di Neruda l'ho scoperta da adolescente leggendo Rosso di sera di Brunella Gasperini.
Quanto è complicata,buia l'adolescenza,tanto questo libro fu in quel momento della mia vita mi ha cullata serenamente.L'avevo scoperto tra i tanti libri della mamma e tempo fa l'ho prelevato da casa dei miei per portarlo qui e rileggerlo.E tenerlo.
Rosso di sera è ambientato d'estate e in una sera di mezza estate io sono nata.
Di gelsomini ne vedevo sempre in India, a Goa vicino casa nostra.
Li salutavo quando imboccavo il vialetto per andare in spiaggia e a volte il  nostro carissimo Amico me ne regalava uno ( a volte ti pensiamo e ci emozioniamo per la bella persona che sei).
La prima volta che ho visto un gelsomino indiano è perchè lui me ne ha porto uno
Odora mi ha detto con quell'inflessione salentina che nonostante gli anni in giro non va via ed è dolce e sa di terra nostra e scogli e spuma di mare.
Il gelsomino era un diamante bianco tra le sue mani abbronzate.
E poi a volte mi porgeva un frangipani che io una volta tornata a casa nascondevo tra le pagine del libro Vita di Pi e adesso quei frangipani ogni tanto cadono da quelle pagine e si sono fatti scuri e neri.
Questa nostra assurda mania di conservare le cose!
Il gioco della felicità
Il libro lo leggevo sul balconcino,di fronte le palme e i corvi,il rumore del mare che aleggiava nell'aria,e lo devo ancora finire!
Non è da me ma forse dentro al cuore voglio che duri a lungo perchè è come un ponte con la "mia" India.
Vi lascio con questa foto scattata domenica mattina per le strade dellu Salentu.
A volte fatico a capire in quale epoca mi trovo :D
Il gioco della felicità


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