Ispirato al crac Parmalat, il film descrive il fallimento dell’azienda di famiglia, che a causa di desideri megalomani del capetto, si fa quotare in borsa, gonfia i bilanci, inventa soldi per andare avanti. Il presidente imprenditore che non si accontenta piu’, necessita della sqaudra di calcio, del giornale e perche no, di una Banca. E sullo sfondo un uomo che fa il lavoro sporco, inventa e modifica il bilancio, ripianificando, e arrivando a falsificare, con bianchetto e colla, il bilancio consolidato, certo che nessuna banca andra’ a verificare.
Anche un suicidio, di un uomo di sani principi che non ci sta a essere al fianco di questi uomini senza ritegno, la cui vita e’ dedita si al lavoro, ma al guadagno facile e frutto di accordi sottobanco e continue oliate ai giusti ingranaggi.
Ma avviene poi il crac, con fughe verso paradisi fiscali per i piu’ furbi e sbarre per i meno tecnici, a rappresentare comunque una provincia italiana fatta di aziende che si arrampicano, che desiderano il successo.
Un film che mostra dall’interno queste dinamiche, dagli uffici dove si decide il tutto, e le scelte per cui si fanno certe cose. Servillo il ragioniere che muove tutte le fila, che vive in ufficio, che si accontenta di un calice di vino quando torna a casa, privo di sentimenti, che non riesce a esprimere in nessun modo, rigido e freddo come la sua calcolatrice. Una visita a casa di B.?
Voto: 7
www.youtube.com/watch?v=0TbFABk0Xgs
Massi