Certe volte, di fronte a certe persone e certe parole, viene da pensare che l’unica soluzione sia la reclusione forzata in manicomi o in celle di isolamento.
Io spero veramente che il titolo di oggi de “Il Giornale” di Feltri sia solo l’ennesima cazzata sparata a tutta pagina per spostare l’interesse dei suoi lettori dall’indifendibile manovra finanziaria di recente approvazione, ma questa non è una scusa per andare contro la verità, l’oggettività dei fatti e il comune senso del rispetto verso dei morti uccisi in acque internazionali da parte di uno stato che per l’ennesima volta ha dimostrato di essere schiavo della sua violenza e del suo rancore contro chi la pensa diversamente.
Ecco quindi il titolo di oggi di Feltri, a futura memoria (clicca per vedere in grande, ESC per uscire):
1 giugno 2010: Israele uccide 10-15 attivisti che cercavano di violare l'embargo di Gaza
Non ci sono parole adeguate per indicare il disgusto che una persona onesta può provare verso questo titolo e per le successive parole dell’articolo di fondo:
Gli amici dei palestinesi non avevano il permesso di approdare in territorio israeliano, quindi non dovevano trovarsi in quel punto del mare: è evidente che progettassero un’azione di forza. [...] Il minimo che dovevano aspettarsi quelli della Freedom Flotilla era una raffica di mitra, viceversa sono andati avanti con una tranquillità ai limiti dell’incoscenza. [...] desideriamo ricordare ai signori pacifisti che, se agiscono da supporto ai terroristi, tanto pacifisti non sono, semmai complici dei seminatori di morte. E che la regola madre è quella di occuparsi dei casi propri; così non ci sarebbero più le guerre e nemmeno i pacifisti.
Vittorio Feltri
C’è qualcosa da aggiungere a queste parole totalmente folli? Il fastidio e l’odio lasciano spazio alla tristezza, perchè è davvero triste pensare che ci siano persone che si fanno un’opinione basandosi su quello che dice quest’uomo, è agghiacciante sapere che c’è chi darà ragione a questo pseudo giornalista.
Per “Il Giornale” gli attivisiti meritano una pena di morte preventiva (non avevano ancora fatto nulla) perchè forse sarebbero entrati in acque israeliane (erano in acque internazionali) e forse avevano dei bastoni per difendersi (infatti i militari israeliani ne hanno sofferto moltissimo) e perchè portavano cibo e medicinali alle persone che al momento sono governate da Hamas, che non è un movimento che piaccia a Feltri. Mi pare abbia senso.
Se nella storia si fosse sempre dato retta a questo modus operandi gli inglesi avrebbero ucciso Gandhi dopo la prima azione di disobbedienza civile, Martin Luther King e Nelson Mandela sarebbero stati ammazzati a sangue freddo alla prima protesta.
Ma ovviamente se ognuno “si occupa dei casi propri non ci sarebbero più le guerre”…
Chiudo con l’intervento di Grossman (scrittore israeliano non pacifista) su Repubblica:
NESSUNA spiegazione può giustificare o mascherare il crimine commesso da Israele e nessun pretesto può motivare l’idiozia del suo governo e del suo esercito. [...] Con la vergogna faremo un po’ fatica a venire a patti.
Non se ti chiami Vittorio Feltri.
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Samuele su B-log(0) - Non c'è limite al possibile, 2010. |
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