A casa mia funziona così:
la sera del 5 Gennaio, la mia bambina sceglie qualcosa di commestibile da lasciare alla Befana che, stanca delle fatiche del suo lavoro, sosta un attimo a riposare dopo aver lasciato la sua calza. Un mandarino, una manciata di noci sgusciate, un bicchiere di latte, qualunque cosa…
Poi si va tutti a nanna, ma proprio tutti, a far finta di aver sentito rumori, passi, sospiri, spazzare di scope…
“Si deve stare molto in silenzio”, dico ad Amaranta, “altrimenti la Befana ci sente e pensa che siamo svegli!”.
Intanto, quando la bambina è crollata nel suo sonno di speranze e di attese, si sostituisce il cibo con la calza e, tra qualche anno, si scriverà anche un bigliettino di ringraziamento.
Al mattino, beh… al mattino, chi cerca trova
Ps: Oggi nessuno mi disturbi. Sarò occupata a divorare leccornie tutto il giorno. Vale anche per il telefono. Mandibole impegnate, non posso parlare (solo what’s app)!