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Il giostraio e il pagliaccio

Creato il 07 febbraio 2015 da Luca Taddei

Il giostraio
La luna, penso, è come me, riesce da sempre a mostrare una 
sola faccia. 
La notte e la prima mattina, quando il mondo dorme o 
quando si alza a farsi la barba, io esco dalla mia roulotte per 
pulire le sedie, le carrozzine. Mi sporco di grasso per oliare i 
meccanismi a volte un poco rugginosi a volte non 
perfettamente lisci, resi porosi dalle stagioni piovose o 
umide.
Il giostraio e il pagliaccioMi spacco la schiena e i bicipiti per stringere dadi e bulloni 
perché i bambini e gli adulti niente abbiano da temere 
quando col sorriso di chi è in cerca di gioia e di cinque 
minuti 
di non ricordi saliranno ognuno sulla sua carrozza.
La bambina in cerca del principe azzurro sulla carrozza 
trainata da quattro cavalli bianchi mentre il bambino 
coraggioso cavalcherà il mostro indomabile.
Chi penserà di essere un cowboy salirà sul cavallo con la 
pistola e chi invece, pensando al futuro, preferirà la 
navicella spaziale.
Per ognuno una parola, un invito, uno sguardo sicuro a dire 
che quella è veramente la realtà, che i sogni servono e non 
possiamo sempre chiedergli scusa, che la menzogna è fuori 
da quel perimetro circolare.
Alcuni mi credono altri no ma la fatica è la stessa.
Guardo la faccia della luna dalla finestra della mia roulotte e 
penso alla fortuna del pagliaccio che, almeno al trucco, non 
deve nascondere la lacrima.
Il giostraio e il pagliaccio(Continua con il contributo di una lettrice S.C.)
Poco distante, nascosta tra i cespugli, una bambina dagli
occhi immensi come il cielo.
Con quegli occhi, ogni giorno, si perde a guardare, ammirata, quella giostra girare. 
Guarda le carrozze, lucide, invitanti. Guarda la principessa, il cowboy, l'astronauta. Guarda quell'uomo col sorriso sul volto mai stanco. Un giro sulla giostra lei non può permetterselo. così, ogni pomeriggio, si accomoda in quel nascondiglio 

dietro la siepe e inizia a sognare.Ma nulla sfugge al giostraio. Lui che di mestiere fa l'assistente della luna, non può non notare una stella caduta dal cielo. Si avvicina alla piccola spettatrice per porgerle una monetina: "per te la corsa è gratis" - le dice. Ma lei, cogliendo di sorpresa l'uomo, scuote la testa sorridendo. "A me non serve salire sulla giostra per capire che quella - e solo quella - è la realtà!"Il giostraio e il pagliaccio(continua il racconto dell'autore)
Troppi sorrisi carichi di malinconia hanno segnato i miei ricordi per lasciarmi convincere dagli occhi tristi della bambina.

Così mi siedo vicino, sull'erba asciutta dietro la siepe, e le stringo fra le dita la monetina.
Poi dopo una carezza morbida e un bacio lento sulla nuca le dico "la realtà non è mai come la si immagina. Vieni quando vuoi" 
La stessa notte mentre insonne mi preparo

a uscire per il solito giro di controllo la luna dispettosa e irriverente illumina la giostra ferma all'ultimo giro del pomeriggio.La bambina a occhi chiusi con la testa reclinata e i capelli scompigliati da un leggero vento di tramontana, seduta sulla carrozza principesca, si lascia trasportare e cullare persa in chissà quali sogni e fantasie.Gocce salate si perdono in mille rivoli a segnare le rughe profonde su questa faccia di vecchio giostraio. 

Un'altra piccola soddisfazione penso, un'altra vittoria, un'altra vita degna di essere vissuta. 
Una nuvola oscura al suo passaggio il chiarore della luna, riportando il mondo alla triste monotonia del buio, alla mancanza di sogni e alla sparizione della fanciulla.

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