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“Il giovane favoloso” è Giacomo Leopardi, il film

Creato il 28 ottobre 2014 da Vesuviolive
il giovane favoloso

Elio Germano interpreta Giacomo Leopardi durante il soggiorno nella città partenopea

Il giovane favoloso” è il titolo del nuovissimo film presentato dal regista Mario Martone al Festival di Venezia 2014, tutto incentrato sulla biografia di uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana di tutti i secoli: Giacomo Leopardi. Il titolo apparentemente non lascia alcun indizio sul protagonista del film, Leopardi anzi più che un giovane favoloso, di aspetto non era per niente attraente con il suo naso eccessivo, la sua schiena inclinata e la sua pelle perennemente diafana. Tuttavia il regista lo definisce e lo elogia come il giovane favoloso grazie al suo  pensiero filosofico così sublime ed aulico e per la grande varietà di splendide opere che il poeta recanatese ci ha lasciato. I suoi scritti toccano vette poetiche così elevate ed in vita è stato un personaggio così particolare da meritare finalmente (alla buon ora) un film completamente dedicato alla sua biografia.

Lo stesso regista afferma che sulla vita di Leopardi c’è allo stesso tempo molto e poco su cui romanzare. In effetti il poeta ha vissuto un’esistenza tortuosa, passionale, proiettata verso la pura libertà che potrebbe avere tantissime interpretazioni a livello cinematografico ma come abbiamo già affermato precedentemente, la particolarità del personaggio fa sì che non ci sia alcun bisogno di aggiungere  eventuali episodi falsati. Mario Martone in un’intervista pubblicata il primo settembre dichiara: “ Molte sono le cose su cui si potrebbe romanzare. Ma abbiamo preso una decisione, che è una decisione estetica ed etica allo stesso tempo: cioè di stare a quello che le carte raccontano quindi non ci siamo mossi dai confini. Tutto ciò che sono le lettere di Leopardi a Leopardi, le cose che lui ha scritto, tutto ciò che derivava dallo studio delle carte di quel tempo. Volevamo stare a quello. Abbiamo pensato che bastasse, che non ci fosse bisogno di apporre delle interpretazioni e naturalmente abbiamo lasciato aperte quelle soglie di mistero (…)”.

Creare un film su un autore così speciale caratterizzato da un carattere così altalenante, diverso, a tratti buio e passionale o gioioso e psicotico, è stata un’esperienza indubbiamente difficile dove la bravura del regista e degli attori doveva mostrarsi soprattutto nelle parti più liriche del film che dovevano forse essere accompagnate da immagini più forti ed incisive. Ovviamente non poteva mancare nella resa cinematografica il periodo di soggiorno del poeta a Napoli, quando, seduto al tavolino del bar delle Due Sicilie, assaggia con estrema golosità il gelato al limone da lui sempre preferito. Come mai l’idea della creazione di un film su Leopardi nasce solo ora? Molto probabilmente oggi, in questo duro periodo di crisi non solo in ambito economico, ma soprattutto a livello etico e morale, un personaggio  storico e favoloso come Giacomo Leopardi è decisamente attuale.

Lui che mette in crisi il suo io nel rapporto con gli altri, con il mondo, con tutto il contesto che lo circonda, rappresenta la perenne crisi di identità di ogni uomo. Napoli, insieme ai territori circostanti in particolare la località di Villa Delle Ginestre presso Torre Del Greco (dalla quale nasce il titolo della sua ultima grande lirica), raccoglierà gli ultimi giorni di vita di una personalità sconvolgente e sconvolta dal dramma esistenziale; sarà infine la meta del suo ultimo viaggio poetico con la Ginestra, summa e apice della sua carriera, desiderio di vita e morte.


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