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Il giovane pianeta venere

Creato il 06 aprile 2012 da Alessandrodecet
IL GIOVANE PIANETA VENERE
Venere è un "pianeta giovane"? Potrebbe avere solo poche migliaia di anni, rispetto ai pochi miliardi che le teorie standard, comporterebbero?
Guarderò Venere in quelli che io considero i 3 aspetti principali del pianeta: la sua atmosfera,la sua superficie,e il suo interno,al fine di approfondire la questione dell'età di Venere.
Atmosfera
Supponiamo che Venere sia giovani, e molto caldo.
Si potrebbe spiegare la temperatura molto elevata della bassa atmosfera di Venere come calore rilasciato dalla sua creazione recente, passando attraverso la crosta, e riscaldando l'atmosfera.
Tuttavia,la teoria standard attribuisce l'alta temperatura della troposfera venusiana ad un "effetto serra" causato dal biossido di carbonio abbondanti (CO 2). Se si dovesse scegliere il calore della crosta come opzione, allora si deve dimostrare che la spiegazione della serra è errata o insufficiente.
Come si potrebbe fare questo?
Un argomento di speranza, e la più comune nella comunità velikovskiana, è che un tale effetto serra richiede più acqua che si troverebbe nella bassa atmosfera di Venere.
Non c'è mai stata una dimostrazione quantitativa di questa affermazione.
Così ha solo il valore di una affermazione, fino a quando supportata da alcune evidenze calcolate o di osservazione.
Tuttavia, sul lato della teoria standard, troviamo un estratto per Schofield e Taylor (1982): "solo anidride carbonica, acido solforico, e vapore acqueo sono considerati come fonti significative di opacità, e il ruolo di quest'ultimo componente è stato trovato essere minore ".
Mentre il vapore acqueo non è evidentemente necessario per mantenere un effetto corrente serra nell'atmosfera di Venere, non vi è motivo di ritenere che l'acqua che mai visto finora sarebbe fosse necessaria in precedenza, quando la serra di si disperdeva nello spazio.
Il rapporto nell'atmosfera di Venere implica che l'atmosfera di Venere, una volta conteneva più acqua di quanto non faccia ora, ma l'acqua è stato persa a causa del calore aumentato attraverso definibili meccanismi di fuga.
Questo modello storico della venusiana può essere trovato descritto, per esempio, da Houghton (1979), Kahn (1982), e Prinn Lewis (1984), e più recentemente da Donahue e Hodges (1992), o Hünten (1993).
[*: D = deuterio, H = idrogeno. Il deuterio è idrogeno con un deutone, invece di un protone solitario come un nucleo atomico. Un deutone è un protone legato ad un neutrone.
L'acqua comune,con una percentuale nota degli atomi di idrogeno sarà infatti deuterio invece.
Pertanto, il rapporto di D / H in un'atmosfera dovrebbe essere correlata al rapporto di miscelazione di acqua in tale atmosfera.
Se l'atmosfera è stata trovata avere un elevato rapporto D / H rapporto (in altre parole,troppo deuterio), la spiegazione più probabile è che l'idrogeno è stato disperso in proporzione, a causa della fuoriuscita di acqua dall'atmosfera in un momento precedente.]
Il punto chiaro è che non vi è alcuna ragione di credere che un effetto serra appropriato possa essere mantenuto attraverso l'attuale atmosfera di Venere a secco. Esiste una chiara evidenza osservativa che l'atmosfera una volta aveva più acqua di quanto non faccia ora, e il mezzo con cui l'acqua da allora è sfuggito può essere dimostrato quantitativamente.
Non c'è bisogno di invocare qualsiasi non-serra di origine per l'elevata temperatura troposferica su Venere.
Un altro argomento che si è visto con la Pioneer Venus (PV) la missione misurante la l'irradiazione infrarossa (IR) del flusso da Venere,ha trovato un forte eccesso di emissioni, il che implica che il sistema è stato fortemente squilibrato, e che Venere è risultato essere molto più caldo dell'equilibrio con insolazione.
Prendiamo in considerazione un'esempio in cui Immanuel Velikovsky,tra i 3600 e i 4000 anni fa postulava l'origine di Venere,che transitando nelle vicinanze della Terra avrebbe causato una serie di violenti cataclismi comprese le piaghe bibliche.
Il Sahara è il più grande deserto caldo del mondo.
Ha più di 9000 mila chilometri quadrati (3.500.000 miglia quadrate, che coprono la maggior parte del Nord Africa, rendendolo quasi grande come gli Stati Uniti o il continente europeo.
Il deserto si estende dal Mar Rosso,comprendendo le parti delle coste mediterranee, alla periferia dell'Oceano Atlantico.
Alcune delle dune di sabbia possono raggiungere i 180 metri (600 piedi) di altezza. Mescolati con la sabbia oceanica ci sono grandi formazioni rocciose, massi, pietre e ciottoli.
Alcuni hanno paragonato le zone del Sahara alla superficie di Marte.
Le sabbie del Sahara contengono molti segreti.
Non è stato sempre un vasto oceano desolato di sabbia, circa 5.000 anni fa era un terreno molto diverso.
E 'stato paradiso un sub-tropicale, dove sono stati cacciati cervi, ippopotami e gli elefanti e le giraffe e i rinoceronti popolavano la zona.
Con una abbondanza di cibo, migliaia di cacciatori-raccoglitori accorrevano a vivere in questa lussureggiante savana.
Le sabbie del Sahara contenere molti segreti. Non è stato sempre un vasto oceano desolata di sabbia, circa 5.000 anni fa era un terreno molto diverso. E 'stato un sub-tropicale paradiso, dove sono stati cacciati cervi, ippopotami e gli elefanti e le giraffe e rinoceronti popolavano la zona. Con una abbondanza di cibo, migliaia di cacciatori-raccoglitori accorrevano a vivere in questo lussureggiante savana.
Questi fatti sono evidenti dalla scoperta di centinaia di tombe umane e numerose pitture rupestri, raffiguranti la caccia e le persone e anche il nuoto.
Inoltre, le immagini radar prese dallospace shuttle della NASA evidenziano che sotto la sabbia vi sono reti di fiumi che una volta che coprivano l'intero Sahara.
L'Africa del Nord un tempo era viva con la gente! Cosa è successo a questo mondo verde?
Inizialmente si era creduto che il Sahara si spense improvvisamente circa 5000 anni fa.
Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato presumendo tale interpretazione non corretta.
Convenzionali scienziati ritengono che il processo ha preso piede circa tre millenni or sono.
"Il tempo-verde del Sahara rivolse a disertare nel corso di migliaia di anni, piuttosto che in un brusco spostamento, come si riteneva in passato, secondo uno studio sulla comprensione dei cambiamenti climatici futuri.
Lo studio dei pollini antichi, spore e degli organismi acquatici nei sedimenti a Lake Yoa nel Ciad settentrionale ha mostrato che la regione si è gradualmente spostata dalla savana 6.000 anni fa, verso le condizioni di aridità che hanno avuto luogo per circa 2.700 anni fa.
I risultati,circa uno dei più grandi cambiamenti ambientali degli ultimi 10.000 anni, sfidano le convinzioni del passato sulla base di prove nei sedimenti marini che un cambiamento molto più veloce abbia creato il più grande deserto caldo del mondo."
Sabbia
Si ritiene ci vogliono decine di migliaia, se non milioni di anni per le rocce venir esposte alle intemperie in sabbia.
La sabbia nel Sahara è una delle più antiche del pianeta, ma si ritiene sia esistita per sette milioni di anni.
Alcune delle dune di sabbia sono ricche di minerali di ferro.
Da dove viene la sabbia del Sahara?
Non esisteva 6000 anni fa.
Gli esperti propongono che vasti oceani di sabbia si siano formati in meno di 3.300 anni.
Questo è impossibile, perché la sabbia sahariana è una delle più antiche del pianeta.
Mettendo in questo contesto significa che un'area delle dimensioni degli Stati Uniti è stato coperto in un vasto mare di sabbia in quello che deve essere un batter d'occhio in termini geologici.
Questo non ha senso, perché il termine per la formazione della sabbia non lo permette secondo le teorie di consenso.
E 'possibile la terra è stata coperta di detriti di una recente catastrofe cosmica? Potrebbero i detriti come massi di grandi dimensioni, rocce, pietre, sassi, polvere e sabbia che si ritiene essere indigeni alla Terra in realtà essere di origine extraterrestre?
Thornhill dice:"Quando hai un oggetto altamente caricato come una cometa che veniva verso la terra, prima che colpisca la terra ci sarà una scarica elettrica tra i due corpi e lo scarico di solito è di entità tale da distruggere l'oggetto in arrivo - così si finisce con una pioggia di sabbia e cose del genere."
"I famosi fuochi di Chicago, dove è stata illuminata tutta quella zona degli Stati Uniti dagli strani incendi e dalle cadute di sabbia..questo si è verificato al momento della scomparsa della cometa di Biela."
Innumerevoli tonnellate di rocce hanno bombardato l'atmosfera terrestre, nella frammentazione e scomposizione in finissimi granelli di sabbia.
Quando cadde sulla Terra copriva vaste aree un tempo rigogliose di terra verde e fertile trasformandolo in uno dei deserti aridi che vediamo oggi.
Questa sabbia si è formata da una cicatrice enorme sul paesaggio di qualche corpo celeste il che suggerisce che grandi sciami di detriti sono stati scagliati verso la Terra, e le enormi quantità di sabbia dimostrano la portata di questo bombardamento.
Immanuel Velikovsky,nel libro Mondi in Collisione,stima un'avvicinamento del protopianeta Venere nelle vicinanze della Terra sottoforma di una colossale cometa che causarono le famose piaghe bibbliche si narra di una pioggia rossa che trasformò i fiumi in sangue,originatasi dalle polveri della cometa.
Non solo il deserto del Sahara ma anche le mitologie dello stesso periodo in tutto il mondo postulano una medesima pioggia di sabbia o polvere.
Si pensi, per esempio, alla prima piaga, che descrive come "tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue" (Esodo 7, 20-21): fenomeno plausibile nell’ipotesi del passaggio di una cometa, da cui in tal caso cadrebbero sulla Terra particelle di pigmento rugginoso e quindi rossastro. O ad altre piaghe successive: "un pulviscolo diffuso su tutto l’Egitto [...] produsse ulcere pustolose, con eruzioni su uomini e bestie" (9, 9-10); "ci furono grandine e folgori [...]
Nel manoscritto Quiche dei Maya si narra che nell'emisfero occidentale,quando il sole si arrestò nel cielo i fiumi di mutarono in sangue.
Nel papiro Ipuwer,l'egiziano,si narra che "il fiume è sangue" scrivendo anche che "il flagello è si tutto il paese.Il sangue è dovunque"
La sommità della montagna Tracia ricevette il nome di "Haemus",e Apollodoro riferisce la tradizione dei Traci secondo cui la cima della montagna ricevette il nome da "un flutto di sangue che vi discese".
L'Epopea Finnica del Kalevala descrive come nei giorni dello sconvolgimento cosmico il mondo venisse coperto di "Sangue Rosso.".
I tartari Altai narrano di una catastrofe quando "il sangue traformò il mondo in rosso."
Il Mar Rosso,ricevette tale nome,non per mezzo di un'alga rossastra,ne tantomeno per un tipo di canna(le canne non crescono in acqua salata),ma per effetto della polvere rossastra che tinse le acque di rosso.
Dal centro dell'Oceano Pacifico sono state rinvenute tracce di argilla rossa i cui campioni avevano"un contenuto eccezionalmente alto di radio e nikel" di cui l'acqua del mare ne è praticamente priva.
E' quindi evidente che il nikel derivi dalle moltissime piogge di meteoriti del passato,in una quantità tale da essere centinaia di volte superiore il normale."Le stime parlano di 10.000 tonnellate al giorno".
La stessa cosa vale anche per la Cina settentrionale,in cui nel villaggio di Choukoutien,vicino a Pechino,è stata trovata una tale quantità di ossa animali frammisti a quelle di esseri umani in caverne e fenditure rocciose.
Questo assemblaggio di ossa conteneva le ossa di un'eschimese,un'europeo e un melanesiano,morti a causa dei crani fratturati.
I fossili sono stati ritrovati impastati in uno strano terriccio rosso che si trova esteso su tutta la Cina settentrionale,prodotto combusto probabilmente di un'intesa pioggia di meteoriti nell'atmosfera.
Una simile traccia è rinvenuta anche a Malta,in un'antico sito archeologico trovato ripieno di resti umani.
Ecco quanto riporta l'archeologo maltese Anton Misfeld "L'accumulo di resti umani nell'ipogeo di Hal Saflieni,non sarebbe stato il risultato di una sepoltura rituale,ma le ossa sarebbero state trascinate nel labirinto dall'azione su una matrice di terra rossa e terriccio."
Le ossa sarebbero state ritrovate frantumate e fracassate con carcasse di animali di ogni genere.
Venere
Curiosamente Venere è stato ricordato in diversi popoli come una terribile cometa infuocata,cosa interessante per il motivo che ancor oggi Venere è uno dei pianeti più caldi del sistema solare.
Dopo alcuni secoli di peregrinazioni la cometa si stabilizzò con una propria orbita nel Sistema Solare e divenne Venere.
Dell’eccezionale avvenimento l’autore vede una comprova mitica nelle molte leggende sorte sulla sua nascita, che egli identifica con quella di Atena di cui parla l’Inno omerico a lei dedicato: quando Atena nacque, riferisce Velikovsky, "la volta del cielo ‘cominciò a vacillare orribilmente’, ‘la terra tutt’intorno gridò spaventata’, ‘il mare fu scosso da nere onde, mentre la schiuma irrompeva bruscamente’ e il Sole si fermò ‘per un lungo tempo’. Il testo greco parla di ‘onde purpuree’ e del mare ‘che si solleva come una muraglia’ e del Sole arrestatosi nella sua corsa. [...] Nell’Iliade è detto che Pallade Atena ‘si lanciò sulla terra come una stella incandescente’ sprizzando scintille; si lanciò quale ‘stella inviata da Giove’ [...] Plutarco identifica la Minerva dei Romani o l’Atena dei Greci con l’Iside degli Egiziani e Plinio il pianeta Venere con Iside" (Mondi in collisione, ed. citata, p. 145-146). Velikovsky segnala, a conferma della sua ipotesi, l’assenza di Venere in una tavola astronomica indù del 3100 a.C. - mentre apparirà in quelle successive bramaniche - e nel sistema dei quattro pianeti dell’astronomia babilonese, che non a caso chiamò poi Venere "il grande astro che si aggiunge agli altri grandi astri".
Venere sembra aver particolarmente influito sulla storia dei popoli in tutto il mondo al punto che molti lo ricordano come un pianeta molto brillante e infuocato.
Nella mitologia greca invece con un appellativo sempre con similitudini solari troviamo il mito di Fetonte:
""Elios era per i Greci la personificazione dell'astro solare, fratello di Selene (la Luna) e di Eos (I' Aurora). Aveva il volto splendente, una corona di raggi abbaglianti intorno al capo e la veste leggera scintillante nel vento. Ogni mattina, quando Eos tingeva di rosa il cielo e le stelle impallidivano rifugiandosi nel grembo della notte, si spalancavano le porte della sua reggia ed egli appariva sul carro d'oro, tirato da cavalli vomitanti fuoco: il dio del Sole si accingeva a percorrere la volta celeste da Oriente a Occidente. Il suo viaggio quotidiano terminava al tramonto, nel giardino delle Esperidi. Qui giunto, Elios saliva su una grande coppa alata. Questo veicolo portava sulla superficie dell'acqua, a velocità vertiginosa, il dio addormentato; lo riconduceva nella sua splendida dimora situata in Oriente, nel paese degli Etiopi dove, ali' avvicinarsi dell' Aurora, sarebbero stati nuova- mente pronti per lui, infaticabile auriga, il carro veloce e i focosi destrieri .
Avere un padre così importante, dio generatore e saggio, era motivo di immenso orgoglio per il figlio di Elios, un ragazzo chiamato Fetonte (che significa 'splendente'). Egli se ne vantava con gli amici, ma questi non erano disposti a credergli; uno, anzi, un giorno lo insultò. «Stolto, tu immagini un padre non vero, e ti gonfi di ingiustificata ambizione».
«Se non mi credi» rispose Fetonte «chiedilo a Climene, mia madre. Lei te lo confermerà».
«Tu credi a tutto ciò? Povero illuso!» «Giuro che te lo proverò» tagliò corto Fetonte «domani guiderò il carro di mio padre>>.
Fetonte andò così al palazzo del Sole e quando il dio luminoso rientrò dal suo viaggio quotidiano gli chiese il permesso di guidare per un sol giorno i cavalli del Sole.
«Mi chiedi una cosa non adatta alla tua età e alle tue forze» obiettò il padre.
« Ti prego, per una volta soltanto. ..Devo provare che sono veramente tuo figlio».
«Appunto perche sei mio figlio tremo d'angoscia al pensiero del male che potrebbe derivartene».
Ma il ragazzo si ostinò talmente nella sua richiesta che alla fine il padre cedette, e l'indomani Fetonte balzò sul carro infuocato. Elios, sempre temendo per I'incolumità del ragazzo, sospirando gli raccomandò: «Segui almeno i miei consigli: risparmia la sferza, e tieni invece ben salde le redini».
I destrieri alati, frementi e fiammeggianti, scalpitarono nell' aria. Ma non tardarono molto ad accorgersi che la mano del guidatore era debole; subito ne approfittarono per lanciarsi ad un galoppo sfrenato e uscirono dal percorso consueto. Fetonte non cono- sceva il giusto cammino, ma neppure conoscenqolo avrebbe saputo trattenere i focosi cavali i, così si avvicinò troppo alla terra, ora alzandosi ora abbas- sandosi, e per poco non la incendiò. Causò comun- que disastrose rovine, solcando il cielo con strisce di cenere e inaridendo la terra. Allora Zeus, perche non andasse distrutto l'universo, scagliò un fulmine contro Fetonte, che precipitò nell'Eridano, il favoloso fiume, generalmente identificato col Po.
Anche Lucifero,che significa portatore di Luce,fu trasformato dalla Chiesa da altri miti che ritraevano una divinità luminosa in seguito fatta precipitare dal cielo.
Nella mitologia romana, Lucifer e'una divinita' corrispondente alla divinita' greca Eosforo (o "Torcia dell'Aurora"), nome dato alla "Stella del mattino". Era figlio di Eos (l'Aurora) e di Astreo e fu padre di Ceice (Ceyx), re di Tessaglia, e di Dedalione.
Infatti il termine "Lucifero" in latino significa "Portatore di Luce" ed era anche il nome che gli antichi diedero al pianeta Venere perche' era la prima luce che anticipava il sole.
E infatti sempre nell'Apocalisse troviamo:
« Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.»
(Apocalisse, XII:1-4)
Una donna vestita di sole che rappresenta le medesime caratteristiche di Venere,vale a dire l'atmosfera di Venere ha un'elevata capacità di riflettere la luce solare e per questo appare molto luminoso,un dragone rosso e il Rosso guardacaso è proprio il colore rugginoso di Marte.
Per sostenere che Venere fosse un tempo una cometa però bisogna anche provarlo con riferimenti storici.
Le antiche tradizioni dei popoli del Messico,scritte nei tempi pre-colombiani narrano che Venere fumava."La stella che fumava,la estrella que huemeava,era Sitlae choloa,come gli Spagnoli chiamano Venere".
Anche negli antichi Veda è detto che Venere aveva l'aspetto di fuoco con fumo.
All'apparenza la stella possedeva una coda,scura durante il giorno,luminosa durante la notte.
Gli Ebrei descrissero il pianeta in un modo molto analogo"La brillante luce di Venere fiammeggia da un confine del cosmo all'altro."
Il testo astronomico cinese allude al passato quando"Venere era visibile in pieno giorno e,attraversando il cielo,rivaleggiava in lucentezza con il sole."
E' un fatto scientificamente accertato che su Venere non esiste alcun effetto serra,il che questo non spiega le sue temperature eccezionalmente elevate,se non con un corpo che in un passato recente era ancora estremamente caldo.
"E infatti l’idea che l’atmosfera sia una serra, o una “coperta” i cui gas sarebbero in grado di “intrappolare” le radiazioni infrarosse ed accrescere le temperature, per quanto smentita da varie leggi fisiche, da precisi esperimenti (come quello di Wood del 1909), e da molti studi autorevoli al riguardo (Siddons, Nahle, Schreuder, Gehrlich, Tscheuschner, Miskolczi, Thieme, Claes Johnson, ‘O Sullivan, etc.) sembra tuttora affascinare – nel suo rozzo semplicismo –”climatologi” (peraltro piuttosto privi di cognizioni matematiche e fisiche adeguate) e molte persone che si limitano a citare pezzi di articoli e diagrammi trovati nei vari blog, senza neppure capirne l’erroneità (come l’improponibile diagramma di Kiehl e Trenberth, che anche la NASA ha messo in cantina da diversi anni).
Ma il pezzo forte di questi sostenitori della teoria dell’effetto-serra, è senz’altro rappresentato dalla proposizione dell’esempio del pianeta Venere.
Una delle affermazioni più comuni nei blog, ed anche in moltissimi testi ed articoli, è quella secondo cui Venere, la cui atmosfera è al 96.5% composta da CO2, e la cui temperatura alla superficie raggiunge i 464° C (737°K) sarebbe proprio la dimostrazione indiscutibile ed assoluta sia dell’esistenza dell’effetto serra, che della capacità della CO2 di intrappolare le radiazioni solari, innalzando le temperature.
Non solo, ma un’altra delle affermazioni più diffuse – tra i serristi più convinti – è proprio la lugubre profezia del destino rovente che ci attenderebbe, qualora la CO2 prodotta dall’uomo aumentasse ancora."
E' quindi evidente che attribuire le elevate temperature del pianeta Venere all'effetto serra dovuto alla presenza dell'anidride carbonica,manca di un reale fatto scientifico,la spiegazione più logica è che il pianeta Venere in un passato recente subì dei cambiamenti molto più dinamici di quanto ci si aspetti nella moderna evoluzione del sistema solare,questi cambiamenti sono stati descritti nella mitologia di molti popoli ancor'oggi viva.
Polarità Opposta
Velikovsky,nel suo libro Mondi in Collisione,afferma che 3600 anni fa Venere transitando in prossimità della Terra,ne causò un'inversione dei poli magnetici invertendone la rotazione,tuttavia le osservazioni attuali indicano che Venere presenta un debole campo magnetico,troppo per aver potuto invertire la Terra.
Quindi,il fatto più probabile è che sia stato Venere a subire un'inversione magnetica e un'inversione della rotazione,fatto confermato in quanto Venere oggi ruota a differenza degli altri mondi del sistema solare nella direzione opposta.
Questo fatto è stato spiegato in maniera poco convincente.
La teoria postula l'impatto con un antico satellite schiantatosi sulla superficie di questo pianeta "Questo satellite si sarebbe inizialmente allontanato per via delle interazioni mareali, allo stesso modo della Luna, ma un secondo gigantesco impatto avrebbe rallentato, se non invertito la rotazione di Venere, portando la luna venusiana a riavvicinarsi e infine collidere col pianeta."
Sul pianeta Venere non sono state trovate ne tracce ne simili crateri residui da impatto di una simile collisione,specie considerando che un satellite avrebbe dovuto essere di cospicue dimensioni per causare gli effetti descritti.
Assodato che la Terra ha invertito più volte di quanto pensiamo il suo campo magnetico e la sua rotazione,resta da chiedersi quale sia la sua effettiva carica elettrica ed estenderla ai pianeti con la sua stessa direzione di rotazione.
Le correnti di un protone ruotano in direzione ovest,mentre quelle di un ‘elettrone verso est,la Terra attualmente ruota in direzione est,quindi la sua carica è negativa.
Ci sono studi che lo dimostrano.
Nel 1948 Enrico Fermis spiegò l’enigma dei raggi cosmici dotati di elevata carica elettrica attribuendolo a particelle dotate di carica positiva.
Solo un corpo dotato di carica negativa può spiegare il perchè le cariche positive -raggi cosmici-arrivano con una tale velocità verso la Terra,un corpo celeste dotato di carica negativa attrae le cariche positive.
Considerando che Venere rispetto agli altri pianeti,compreso Sole,che ruotano in direzione opposta rispetto a quest'ultimo se ne deduce che la sua carica non dev'essere positiva.
Un pianeta con carica positiva in orbita attorno ad una stella con carica negativa dovrebbe senza dubbio subire degli importanti cambiamenti nella sua direzione,specie trovandosi nei pressi del suo vento solare.
Un rallentemento della sua rotazione causarebbe inoltre importanti cambiamenti chimici nella sua atmosfera.
Questo è quanto effettivamentte accade.
Quasi 20 anni dopo la missione Magellan, il Venus Express dell'Agenzia Spaziale Europea sta mappando la superficie di Venere con una precisione impossibile fino ad una decade fa. La nuova mappatura si serve dei dati raccolti dalla precedente missione Magellan per riprendere con maggiore livello di dettaglio alcune delle caratteristiche più interessanti del pianeta.
Durante queste operazioni di mappatura, tuttavia, il team scientifico del Venus Express si è accorto che gli stessi elementi di superficie utilizzati dalla sonda Magellan per calcolare la velocità di rotazione di Venere si trovavano a circa 20 km di distanza dalla posizione in cui ci si sarebbe aspettati di vederli.
rotazione venere terraTradotto in soldoni: Venere sta ruotando più lentamente di quanto facesse 16 anni fa, impiegando 6,5 minuti in meno per compiere una rotazione completa.
"Quando le due mappe non si sono allineate, ho pensato inizialmente che ci fosse un errore nei miei calcoli, dato che Magellan ha misurato la velocità di rotazione di Venere in modo molto accurato" spiega Nils Müller, ricercatore del DLR German Aerospace Centre. "Ma abbiamo controllato ogni possibile errore immaginabile".(...)
"E' difficile trovare un meccanismo in grado di causare un cambiamento così evidente nella velocità media di rotazione in soli 16 anni" sostiene Håkan Svedhem, membro del team del Venus Express. "All'origine di questo fenomeno potrebbe esserci il ciclo solare o i meccanismi meteorologici a lungo termine che modificano le dinamiche dell'atmosfera. Ma questo rompicapo non è ancora stato risolto".
Interessanti riferimenti a recenti cambiamenti nella natura venusiana:
-“”Il nostro modello mostra che Venere è cambiato dinamicamente nel recente passato”, ha detto Bullock. “Dato che Venere e la Terra hanno una serie di similarità, ci sono implicazioni qui per il nostro stesso futuro” Un articolo di Bulloock e GrinSpoon riguardante il cambiamento globale di Venere appare nell’edizione di Marzo del Scientific American… Nel 1984, il collega del LASP Larry Esposito ha utilizzato i dati del satellite della NASA Pioneer su Venere per determinare che le concentrazioni di diossido di solfuro nelle nubi di alta quota sono drasticamente diminuite dal 1978 al 1983, indicando che una massiccia eruzione vulcanica si è verificata un decennio prima. “Venere è l’unica possibilità di studiare l’evoluzione di un sistema climatico nel sistema solare simile al nostro” ha detto Grinspoon… Il modello indica “il clima dei pianeti simili alla terra possono vivere delle transizioni inaspettate per causa delle interazioni tra processi a scala planetaria”. Gli studi sui nuclei di ghiaccio della Terra mostrano che le temperature possono crescere di quasi 20°F in meno di un decennio”. Bullock, Mark et al. New Climate Modeling of Venus May Hold Clues to Earth’s Future. University of Colorado at Boulder News, 18 Feb. 1999. URL: http://www.colorado.edu/PublicRelations/NewsReleases/1999/New_Climate_Modeling_Of_Venus_.html
-“Venere ha meno diossido di solfuro, quindi meno attività vulcanica, che negli anni ‘70”. NASA. Aeronautics and Space Report of the President: Fiscal Year 1995 Activities. Curator: Lillian Gipson, Last Updated 5 Settembre, 1996. URL: http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/presrep95/solarsys.htm
-“Appena prima dell’alba del 20 Novembre 1999 sono state condotte delle misurazioni per registrare la luminosità notturna di Venere col telescopio Keck. Le analisi dello spettro risultante nella posizione della linea verde dell’ossigeno hanno mostrato una forte emissione dalla atmosfera terrestre ed un segnale comparabile da Venere, con un’intensità di qualcosa come 25 volte (2500%) maggiore dei limiti superiori stabiliti dai risultati della (Russa) Venera (del 1975)”. Resnick, Alice. SRI International Makes First Observation of Atomic Oxygen Emission in the Night Airglow of Venus. SRI International, 18 Gen. 2001. URL: http://www.sri.com/news/releases/01-18-01.html
-“Gli astronomi che osservavano il lato notturno di Venere sono rimasti sorpresi di trovare emissioni da atomi di ossigeno forti come quelle dell’aurora dell’atmosfera terrestre. La scoperta è imbarazzante perché l’atmosfera di Venere è molto diversa dalla nostra, contiene molto poco ossigeno ed è dominato dal diossido di carbonio. … gli orbiters Venera russi hanno visitato Venere nel 1975 e non hanno trovato alcuna traccia del segnale verde. “Non capiamo come la variabilità possa essere tanto grande”, ha detto Slanger, sebbene il team speculi che le fluttuazioni possano essere connesse col ciclo solare”. Physics Web. Night-time on Venus. Physics Web: Physics news, jobs and resources. 18 Gen. 2001. URL: http://www.physicsweb.org/article/news/5/1/10
-“Le sonde sovietiche (Venera 11 e Venera 12 indietro nel 1975) ha puntato i colori che indicano la presenza delle molecole di ossigeno (coppie di atomi di ossigeno legati insieme) ma non il colore verde dato dai singoli atomi di ossigeno eccitati. Nel 1999, i ricercatori del S.R.I International a Menlo Park in California, e il Lowell Observatory a Falgstaff in Arizona, hanno puntato il telescopio Keck da 10 metri di Mauna Kea, Hawaii, verso Venere per otto minuti ed hanno visto la distintiva luminescenza verde degli atomi di ossigeno. “E’ stata una sorpresa totale”, ha detto il dott. Thomas G. Slanger, uno scienziato del S.R.I. e prima firma di un documento nell’attuale edizione di Science. Gli scienziati ritengono che gli strumenti a bordo della Venera funzionassero correttamente quando hanno rilevato la luminescenza più debole dell’ossigeno molecolare… Non c’è neanche una spiegazione semplice per ciò che sta causando la nascita degli atomi di ossigeno” Chang, Kenneth. Mysterious Night Glow in the Skies of Venus Puzzles Scientists. New York Times, 28 Gen. 2001. URL: http://www.nytimes.com/2001/01/23/science/23VENU.html
-“Ad accompagnare il documento su Science di Slanger ed altri, c’è un commento del dott. David Crisp della NASA/Caltech Jet Propulsion Laboratory. “Io certamente mi fido di quei dati”, ha affermato il dott. Crisp. “Qualcosa di strano sta accadendo nell’atmosfera superiore di Venere”. In definitive non sappiamo proprio cosa stia accadendo”. Perew, Mark. Evidence of Atomic Oxygen Challenges Understanding of Venus. Universe Today, 19 Gen. 2001: http://www.universetoday.com/html/articles/2001-0119a.html)
La spiegazione a questi fatti è semplice,Venere è un pianeta giovane e si stà ancora stabilizzando dopo 3600 anni.
Fatto ancor oggi attendibile in molte tradizioni storiche dell'antichità che ricordavano questo pianeta in fiamme nel cielo.
Venere venne scaricato brillante nel cielo della preistoria.
I Sumeri veneravano come Venere la dea Inanna, il cui "splendore tempestoso" ha causato timore e tremore nel genere umano.
Nei loro canti hanno rappresentato la dea "piove il fuoco a ventaglio verso il basso sulla nazione."
I babilonesi conoscevano il pianeta stesso Ishtar,
"Che è vestito con il fuoco e porta in alto una corona di splendore terribile." Era il "fuoco ardente che piove sulla terra ostile".
Inanna omologo egiziano Sekhmet era una stella,
"Disperde la sua fiamma di fuoco ... una fiamma di fuoco nella sua tempesta."
"La paura di me è nei loro cuori, e la soggezione di me è nei loro cuori", la dea proclama.
In più di una regione Venere è stato detto di rivaleggiare con il Sole in luminosità.
E' facile aspettarsi ulteriori cambiamenti nei prossimi anni.
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Venere_%28astronomia%29
World in Collision,Immanuel Velikovsky
http://www.astronavepegasus.it/joomla/index.php?option=com_content&view;=article&id;=2252:rotazione-di-venere-rallentata-di-oltre-6-minuti-in-16-anni&catid;=50:astronomia&Itemid;=60
http://expianetadidio.blogspot.com/2012/01/titano-e-lorigine-del-sistema-solare.html

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