Jules Verne (1828-1905) è considerato tra i più influenti autori di storie per ragazzi e, con i suoi romanzi scientifici, uno dei padri della moderna fantascienza. Il successo giunse nel 1863, quando si dedicò al racconto d’avventura. Tra le sue numerosissime opere vi sono Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, L’isola misteriosa, Ventimila leghe sotto i mari e Il giro del mondo in ottanta giorni. Alcuni di questi sono poi divenuti film.
Jules Verne, con i suoi racconti ambientati nell’aria, nello spazio, nel sottosuolo e nel fondo dei mari, ispirò scienziati e applicazioni tecnologiche delle epoche successive.
Le sue opere sono note in tutto il mondo. Verne è uno degli autori più letti in lingua straniera.
Sito: http://www.jules-verne.net/ita/liens-jules-verne.html
Titolo: Il giro del mondo in 80 giorni
Autore: Jules Verne (Traduttore: A. Donaudy)
Serie: //
Edito da: BUR Rizzoli (Collana: Superbur classici)
Prezzo: 8,90 €
Genere: Narrativa, Classici
Pagine: 285 p.
Voto:
Trama: Phileas Fogg, gentiluomo inglese assai flemmatico, scommette con i soci del suo club che riuscirà a compiere in ottanta giorni il giro del mondo. Parte seguito dal suo fedelissimo servo Giovanni detto Passepartout. Gli è però alle calcagna un poliziotto che si affanna a seguirlo nelle tappe dell’eccezionale itinerario, perché Fogg è sospettato di un grosso furto perpetrato in una banca inglese. Questo è l’avvio del romanzo che Verne pubblicò nel 1873 e che costituisce da più di un secolo uno dei più duraturi successi in tutte le lingue. E’ una storia sospesa di continuo tra avventura e ironia, dove i colpi di scena si susseguono ad un ritmo irresistibile.
Recensione
di Molly68
Immaginate di vivere in un momento storico in cui il fascino del progresso e delle innovazioni tecnologiche travolge la monotona esistenza dell’umanità. C’è un gran fermento culturale nell’Europa del 1873 e l’uscita di questo straordinario romanzo si inserisce in un contesto ricco di idee e sperimentazioni di ogni genere, dalla pittura alla musica, alla scienza, alla letteratura. Ecco dunque che dalla fervida fantasia di Jules Verne, viaggiatore incomparabile (chi come lui può dire di essersi mosso tra le stelle, nelle viscere della terra, sotto i mari più profondi, tra i paesi più esotici?), nasce un’avventura bizzarra, basata sulla semplice scommessa (oh, antico e inestirpabile vizio del popolo inglese!) che per l’uomo tutto sia possibile. Qualsiasi impresa, anche la più folle o la più improbabile.
Mascherato da letteratura per ragazzi, prende vita dalla penna di Verne un romanzo rocambolesco e pieno di humour inglese, scorrevole e divertente, una brillante e assolutamente innovativa corsa contro il tempo. Phileas Fogg, il protagonista, distaccato gentleman amante dell’avventura, è uno dei più bei personaggi della letteratura d’evasione. Inglese fino all’osso, maniaco della precisione e dotato di uno strepitoso autocontrollo, trova nel maggiordomo francese Passepartout il suo esatto contrario. I due estremi, però, incontrandosi formano una coppia formidabile, perfetta per affrontare l’ambiziosa e apparentemente impossibile scommessa di circumnavigare il mondo in 80 giorni.Si trattava di un’impresa straordinaria per l’epoca, fatto sta che da quasi 140 anni lettori di ogni età vengono trascinati nel viaggio di Phileas Fogg, tra mille avventure e disavventure, a bordo dei mezzi di trasporto più insoliti e diversi (treni, navi, elefanti), con adattamenti cinematografici, televisivi, fumettistici e non solo.
Lo stile potrebbe apparire datato e alcune descrizioni troppo minuziose ma (come ho già avuto modo di sottolineare parlando di Emilio Salgàri) non dimentichiamo che Jules Verne visse nel XIX secolo, in un mondo non globalizzato, in cui non esistevano televisione o web, per cui luoghi e oggetti divenivano credibili solo attraverso le parole dello scrittore: quanto più la narrazione era accurata, tanto più precisa era l’immagine che il lettore ne riceveva. Oggi potrà sembrare ridicolo, soprattutto ai più giovani, impiegare 80 giorni per compiere il periplo terrestre, eppure il romanzo rivela la straordinaria conoscenza che Verne, pur avendo viaggiato pochissimo, aveva di popoli e nazioni.
Segno che i viaggi della fantasia sono quelli che portano più lontano e che Jules Verne, come pochi autori della sua epoca, si dimostrò profeta visionario, in grado di soffiare un’anima nelle meraviglie del progresso da lui immaginate.