dicembre 16, 2010 Politica
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La modernità è un concetto che piace, poiché c’è in essa qualcosa in più rispetto al passato e soprattutto quello che prima era sconosciuto, non posseduto, non saputo.
Il modernismo è invece la giustificazione razionale della modernità. Il moderno è diventato un criterio di valore, la Weltanschauung ( o visione del modo) su tutto.Con il modernismo, però, tutto è stato degenerato, una sorta di caduta dal paradiso, poiché non è più il valore che giudica il fatto (quindi il moderno), ma è il fatto che è divenuto giudice del valore.
In questo modo il modernismo ha rinunciato all’intelligenza: il vero non è più il metro per giudicare il moderno, ma il moderno è metro del vero. Il paradigma è che oggi non si pensa così, perché così è vero, ma è vero perché si pensa così.
La storicità della conoscenza è scambiata con l’attualità, così si prende per vero solo ciò che è moderno.
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La verità intesa in senso logico, ossia del conoscere le cose per quello che sono scade in relativismo, così abbiano una serie di conoscenze relative e nessuna verità fondante. Il primato dell’essere cede a quello del divenire.
La cultura non si giudica più sulla natura dell’uomo, ma la natura umana sulla cultura. I costumi prevalgono sulla morale-eticità. I fatti fanno violenza alla ragione.Spesso diciamo o sentiamo dire che la nostra società è immorale, sicuramente non lo è di più delle epoche passate, semmai il vero peccato della nostra società è quello di andare contro la nostra intelligenza e non è cosa da poco. Spesso intellettuali ed illuminati dimenticano, con le loro critiche e con il loro attaccamento all’eterno presente, di ricordare soprattutto ai giovani che esiste una realtà che ci sorpassa, poiché ci precede e ci preesiste, realtà che solo l’intelligenza può cogliere.
Il vero dramma della nostra società è il dramma del pensiero, dell’intelligenza. Poiché le idee vanno prese sul serio, perché senza le idee non esisterebbe nessun progresso, alla fine ci dovrà pur essere qualcosa o qualcuno che come in ogni epoca grazie alle idee è riuscito a fare la differenza, nella società, nella politica, nell’economia. Oggi siamo talmente sovrastati dal presente e dall’apparenza che le idee vengono tralasciate a priori, c’è sempre qualcosa o qualcuno che ci dice cosa fare, pensare, dire, come vestirci e come comportarci e quali opinioni e idee dobbiamo aver, ma questo è il vero peccato contro l’intelligenza che decide anche del disorientamento o dell’orientamento di un’epoca.
I giovani spesso vengono catalogati, etichettati in base a questo o quel criterio, la verità è che non è che manchino le idee, semmai peccano di ingenuità affidandosi a chi prima di loro ha già detto tutto ed attaccandosì così ad un presente senza futuro, sbagliano nel farsi guidare da false ideologie, sbagliano nel non credere nella forza delle loro idee, sbagliano nell’attaccarsi come ad un’ancora a quell’idea di modernismo, del semplice piacere del nuovo per il nuovo, mentre bisognerebbe avere la forza di attaccarsi alle proprie idee, al proprio pensiero.
Simonetta Frongia
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