Kohler studia da anni l’impatto delle istituzioni sociali sugli individui ed è giunto alla conclusione che «l’istituzione classica del matrimonio è più importante che mai nella nostra società». Infatti, risponde l’esperto ad una intervista su Avvenire, gli studi dimostrano che i bambini crescono meglio assieme ai loro genitori biologici uniti da un matrimonio intatto (ad esempio Ultimissima 1/12/10, Ultimissima 24/2/11 e Ultimissima 15/4/11) . Gli stessi genitori, se è presente questo tipo di matrimonio, godono di migliore salute, benessere, stabilità finanziaria e vivono addirittura più a lungo delle persone single o divorziate (ad esempio cfr. Ultimissima 1/10/10). Il matrimonio quindi, «definito come istituzione che riconosce le differenze complementari fra uomini e donne e riconosce il bisogno dei bambini di un padre e una madre, è un bene sociale i cui benefici sono stati riconosciuti da ogni società umana. Nessun altra relazione fra individui, anche se nobile, può assolvere le stesse funzioni».
Tuttavia è sotto attacco da decenni e la legge appena approvata «influenzerà il modo con cui la gente considera il matrimonio, perché la legge esercita un ruolo pedagogico: ci dice quali comportamenti sono accettabili». Sostenere il matrimonio omosessuale dicendo che comunque gli eterosessuali potranno continuare a sposarsi normalmente e non ci sarà alcuna conseguenza sociale sulla famiglia tradizionale, è un argomento fallace. Anche lui infatti, come fece il filosofo Marcello Veneziani qualche mese fa (cfr. Ultimissima 2/12/10) ricorda, usandola come esempio, la questione del divorzio: «la liberalizzazione delle leggi sul divorzio negli anni ’70 negli Stati Uniti ha portato ad una crescita esponenziale del numero dei divorzi, ridefinendo il matrimonio come una relazione transitoria».