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Il governo americano cambia idea: i geni non sono brevettabili

Creato il 31 ottobre 2010 da Emmecola

I geni umani, così come quelli di qualunque altra specie, non possono essere oggetto di brevetti, perché fanno parte della natura vivente e non sono invenzioni dell’uomo. Così si è pronunciato venerdì il Dipartimento di Giustizia americano, chiamato a esprimere un parere in relazione alla causa che vede contrapposte l’azienda biotech Myriad Genetics e due associazioni americane. La lite riguarda in particolare due geni legati al tumore al seno e alle ovaie (BRCA1 e BRCA2), per i quali la Myriad deteneva numerosi brevetti, in particolare sui metodi utilizzati per testare la presenza di mutazioni che possano predisporre ai due tipi di cancro.

Il governo americano cambia idea: i geni non sono brevettabili

La vicenda era iniziata a Marzo, quando il giudice Robert Sweet dichiarò che i brevetti della Myriad Genetics non erano validi, riaprendo una questione che sembrava ormai chiusa: da tempo, infatti, l’Ufficio Brevetti americano concede brevetti su geni alle aziende biotecnologiche che ne fanno richiesta, e oggi gran parte del genoma umano risulta coperto da proprietà intellettuale. La sentenza di Marzo, contestata ovviamente dalla Myriad, ha riacceso il dibattito, e questo nuovo sviluppo non fa che confermare il cambio di rotta da parte degli USA nei confronti della brevettabilità dei geni umani, anche se non è dato sapere se questa nuova linea di tendenza sarà accolta e concretizzata dall’Ufficio Brevetti.

Il Governo americano ha dichiarato che la struttura chimica dei geni umani è un prodotto della natura, e non fa differenza se questi siano stati isolati in laboratorio o se siano ancora all’interno del corpo umano. Vengono quindi messi a tacere i sostenitori della brevettabilità, i quali ritengono che, una volta isolati dal contesto genomico, i geni diventano composti chimici differenti, che possono quindi essere coperti da proprietà intellettuale.

Alcuni esperti sostengono che questo non danneggerà eccessivamente l’industria biotecnologica, perché le nuove restrizioni non si applicano alle manipolazioni del DNA, come gli organismi geneticamente modificati e la terapia genica. Certo non saranno felici i dirigenti della Myriad Genetics, che dopo aver perso i brevetti ed essere stati attaccati dai sostenitori della genetica open source, ora hanno ben poche speranze di riuscire a proteggere e far fruttare il proprio test diagnostico da 3mila dollari, realizzato e messo sul mercato proprio grazie a quei brevetti.

Fonte: New York Times

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Image credit: Ars Technica



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