L’euro e l’Italia sono nuovamente sotto attacco della speculazione. Non che non lo fossero anche prima, ma è chiaro che fino a qualche giorno fa pareva che le acque si fossero calmate, nonostante lo spread alle stelle. Ora invece, con la crisi spagnola, l’attacco speculativo pare essersi nuovamente acuito.
Perché? Beh, a leggere i fondi degli analisti, il motivo è semplice: l’Italia è un paese che non sta facendo nulla per risollevarsi economicamente e finanziariamente. Finora le misure adottate dal governo dei banchieri sono state non solo inefficaci ma persino fallimentari e peggiorative della situazione economica italiana.
Guardiamoci attorno. Il livello della pressione fiscale è aumentato. Oggi sfiora il 50%, eppure secondo gli ultimi dati disponibili, le entrate fiscali previste saranno addirittura inferiori a quelle dell’anno precedente. Le imposte hanno intaccato soprattutto il patrimonio immobiliare e i consumi degli italiani, creando effetti distorsivi piuttosto gravi che hanno causato un avvitamento della nostra economia in una recessione apparentemente senza fine. Si produce poco e si consuma ancora meno.
Se questa è la ricetta degli economisti del Governo Monti, allora è certificato che siamo in mano a un manipolo di incompetenti titolati. I quali tuttavia non subiscono gli attacchi doverosi che una democrazia dovrebbe sferrare a chi la sta demolendo, visto che i soloni di ieri – la sinistra (Bersani, Vendola, Di Pietro e compagnia cantante) – ora sono i migliori sostenitori degli incapaci di oggi. Muti e zitti davanti allo scempio dello spread, là dove ieri urlavano ai quattro venti che se lo spread era alto, la colpa era del governo Berlusconi.
Una massa di ipocriti che ha svenduto il nostro paese a una banda di incompetenti superprezzolati, legati a doppio filo agli interessi bancari, pur di vedere Berlusconi fuori dai coglioni. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: depressione, disoccupazione (ormai siamo al 10% di quella giovanile), poca voglia di consumare, banche – sì loro – che ottengono prestiti superagevolati dalla BCE (a un tasso ridicolo) e che però non concedono credito alla produzione, deindustrializzazione progressiva (in favore dell’economia tedesca), esodati, indebitamento statale sempre più alto (il rapporto PIL/Debito sta aumentando e la previsione è il 123%) dinanzi a uno svuotamento completo della nostra sovranità economica e monetaria.
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Stiamo affogando in un mare di merda economica e speculativa e ancora insistiamo con questo Governo, queste ricette e questa Europa che sta erodendo ogni nostra speranza e aspettativa. Nessuno lo dice, ma la verità è che stiamo tornando ai livelli di un paese del terzo mondo. Un west selvaggio dove vige la legge del più forte, che in una economia di mercato senza regole, è la legge del più ricco e più potente.
Del resto questo è il mostruoso progetto. Impoverire e deindustrializzare alcune aree geografiche dell’Europa. E precisamente il sud dell’Europa. L’Italia in particolare, il cui settore manufatturiero è oggi letteralmente a pezzi. Non posso non ricordare sul punto che nel mondo il nostro paese era quinto nella classifica dei paesi con il più forte settore manufatturiero. Oggi siamo arretrati all’ottavo posto, dietro Brasile e Corea del Sud. E nel mentre, la Germania, ha rafforzato il suo di settore, a nostre spese (l’euro a questo è servito).
Ecco dove l’Europa unita e l’euro hanno portato l’Italia. Verso l’autodistruzione economica, verso l’impoverimento e la deindustrializzazione. I grandi poteri finanziari, i governi stranieri controinteressati, hanno operato nel loro sporco interesse. Hanno neutralizzato il nostro potenziale economico imbrigliandoci in un meccanismo perverso che oggi ci sta demolendo. E il tutto con la complicità di una indegna classe politica che non avendo mai provato un minimo senso di identità nazionale (stiam scherzando? Ma qui mica siam fascisti!), non ha mai efficacemente tutelato gli interessi nazionali, anche a costo di rompere il giocattolo europeo. Puro veleno per il popolo italiano. Puro V-E-L-E-N-O!
di Martino © 2012 Il Jester