Il Governo dell'Apocalisse

Che questo sia un esecutivo da Apocalisse, peraltro annunciata, non deve meravigliare nessuno. Come non deve sorprendere che sia amorevolmente tenuto per mano, mentre dirige il paese verso il baratro, dall'intera partitocrazia italiana, la peggiore del pianeta. Quel che contiene tanto la cosiddetta spending review che il resto dei provvedimenti economico-finanziari del triste governo Monti-Napolitano-Fornero, non farà altro che deprimere ancor di più il mercato interno e annichilire ogni forma possibile di ripresa. Se in una crisi come questa, togli risorse tramite tasse e altri tagli, rendi più facile licenziare pubblici e privati, sterilizzi ancor di più la spesa pubblica che invece dovresti incentivare, è ovvio che il PIL scende, il denaro circolerà sempre meno e alla fine il malato che pretendi di curare morirà di anemia. Glielo spiegano sempre più economisti e saggisti, ma questi Untori della Grande Crisi, in realtà sono al soldo esclusivo delle Banche che da banche vivono e ragionano. Da quando governa l'Economia (ricordate i primi presidenti delle Repubblica presi dalla più alta carica della Banca d'Italia?) lo spazio per la gente è sempre più risicato. La finanza internazionale e le sue follie hanno poi trovato la massima agibilità con il famigerato Trattato di Lisbona. E come ogni dittatura che si rispetti, non si prendono i provvedimenti per il bene comune bensì si adottano le uniche strategie che arricchiscano le classi dominanti. La Gerontocrazia italiana, infatti, domina ormai incontrastata. Studenti, lavoratori, disoccupati, pensionati sono ridotti a tragiche comparse con il volto da pierrot pennemente dipinto sul viso, peraltro scarnito fin dai tempi dell'antico (e da qualcuno ancora rivendicato con orgoglio, vero Cofferati?) controllo salariale... Non moriremo d'inflazione e nenache di debito, questo è certo. Moriremo di fame.