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Il governo della fuga

Creato il 02 agosto 2011 da Speradisole

IL GOVERNO DELLA FUGAOggi è il 2 agosto. Per chi abita a Bologna, ogni 2 agosto si riapre una ferita. La strage fascista, fissata su quell’ora 10,25 è presente nel cuore di tutti noi, anche se siamo nati dopo.  I racconti di chi l’ha vissuta ci accompagnano, ed i famigliari dei morti ci aiutano a non dimenticare.

Anche quest’anno, per la seconda volta, il governo non sarà presente alla commemorazione.  Ci sarà il Prefetto Angelo Tranfaglia a rappresentarlo.

Il governo preferisce la fuga, la diserzione, la viltà.

E’ ovvio che chiunque venga a Bologna, il 2 agosto,  sarà fischiato, contestato, troverà un ascolto ostile, ma  ci sono gravi motivi di fondo. Dentro di noi c’è ancora tanta rabbia, perché i veri mandanti di questa strage non sono stati trovati e sono ancora coperti da quintali di omertà.

E perché coloro che sono stati giudicati responsabili di aver collocato, con le proprie mani, quella bomba stragista, sono liberi e girano beati per il mondo. Potranno vivere liberi ancora tanti anni,  ridacchiando sulla morte di 85 persone e sulle ferite di altre 200. Non ci piace la legge del taglione, ma non perdoniamo,  non dimentichiamo e non vorremmo che gli assassini  girassero liberi.

Ad eseguire materialmente la strage sono stati i neofascisti dei Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, hanno scontato condanne pagate a prezzi di saldo: non esiste detenuto in Italia che abbia goduto di maggiori benefici. Assassini redenti e liberi. Sì, perché sono liberi, e la stampa italiana, tutta, compreso il quotidiano la Repubblica,  li ha completamente redenti. Redenti un cavolo. Sognano il rientro alla ribalta, in politica. E riuscirà loro anche questo ennesimo scempio. Per questo oggi sono ancora individui pericolosi ( qui: Mario Adinolfi)

Qualche personaggio, allora in posizioni di governo ed in grado di conoscere i segreti di Stato,  sapeva,  forse colpevolmente sapeva, ma neppure sul letto di morte, con la coscienza di morire, ha avuto il coraggio di parlare.

Anche quest’anno, come per la commemorazione del trentennale della strage, il governo non sarà presente.

“Noi – dice Paolo Bolognesi,  presidente dell’associazione delle vittime della strage – parliamo di P2, segreto di Stato, mandanti della strage: il governo non apprezza e fa atti di ritorsione, di questo tipo”.

Non si fa vedere, scappa, ha paura delle contestazioni, dimostra vigliaccheria, e così difende la P2, gli assassini, i segreti di Stato e fa finta che un atto efferato i cui assassini materiali sono liberi ed i cui mandanti veri restano impuniti, venga ignorato.

La neoministra Bernini, che pure è di queste parti, non sa nemmeno tacere. Giustifica la latitanza del governo, con queste banali parole che qualcuno le ha dettato: “La cerimonia è stata negli anni scorsi  palcoscenico di insulti molto politici  e poco commemorativi, momento più che di riflessione comune, di propaganda di parte”.

Insulti politici? Certo se da parte dei politici non arrivano soluzioni ai problemi, vogliamo delle risposte, conoscere i mandanti, sapere il perchè dei depistaggi, chi era coinvolto, oltre la P2. Questi sono argomenti politici, Bernini,  che pretendono risposte. 

Propaganda di parte? Certo visto che a mettere la bomba che ha fatto la strage sono state mani fasciste, quelle dei Nar, e noi a Bologna, i fascisti e fascistoidi li sopportiamo piuttosto male. Mi sembra ovvio, cara Bernini.

La latitanza del governo ha il sapore di una fuga, davanti a stragi di stampo eversivo e politico, come quella della stazione di Bologna, per cui chi, ora, ci governa dovrebbe condividere con noi la memoria  di questa strage.

Una memoria non condivisa, è una memoria monca, in una democrazia,  e non aiuta a sanare la ferita.

Ma noi non dimentichiamo e non dimenticheremo  mai e alla commemorazione  partecipiamo sempre con grande presenza e commozione.

Comunque e sempre, Bologna non dimentica: (il racconto, i personaggi, i depistaggi).



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