In Ultimissima 12/4/11 informavamo delle parole pronunciate in una trasmissione radiofonica da parte di un esponente della Asociación Madrileña de Ateos y Librepensadores (cioè l’UAAR spagnola), l’associazione promotrice della “processione”, il quale incitava a «bruciare le chiese e a castigare i cattolici».
Ma ora, si legge su El Mundo, è arrivato il veto dal Dipartimento del governo socialista di Madrid. Le motivazioni sono molte: sicuramente hanno contato le dichiarazioni pubbliche degli invasatei, poi il fatto che circa 100.423 cittadini hanno protestato contro la manifestazione richiedendo un intervento forte del governo e poi perché il contenuto della contro-manifestazione presenta un chiaro intento di minaccia e violenza, includendo la «presenza di gruppi antagonisti e radicali». Inoltre, le volgarità promesse sui manifesti degli atei avrebbero «danneggiato l’immagine turistica della città di Madrid. Il luogo in cui avrebbe dovuto svolgersi ha un alto valore patrimonio storico e artistico», come si legge nel comunicato.
A consigliare il divieto, infine, è stata anche la questura di Madrid, probabilmente a conoscenza di soggetti sospetti all’interno dei gruppi militanti e anticlericali. Il quotidiano La Razon, informa anche che un giudice madrileno ha pure avviato un procedimento per indagare su una denuncia presentata da dieci persone a titolo personale contro le dichiarazioni riportate durante la trasmissione radio citata e contro gli organizzatori della “processione atea”, per l’evidente carattere offensivo e discriminatorio dell’evento.