I soliti perditempo anticlericali hanno sollevato il solito polverone quando nel febbraio scorso Benedetto XVI, durante il discorso rivolto ai partecipanti all’assemblea plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato che «l’unione dell’uomo e della donna in quella comunità di amore e di vita che è il matrimonio, costituisce l’unico ‘luogo’ degno per la chiamata all’esistenza di un nuovo essere umano, che è sempre un dono».
Cercando di mistificare la realtà, la setta razionalista dell’UAAR ha riportato la notizia dicendo che «usando un linguaggio arcaico, oggi Benedetto XVI ha definito quei quindici bambini indegni». La solita dose di falsità, che rende completamente inattendibile il sito dei sedicenti razionalisti.
Pochi mesi dopo, e anche il governo inglese, attraverso il Segretario di Stato per il lavoro e le pensioni Iain Duncan Smith, afferma più o meno la stessa identica cosa, ovvero che il matrimonio è il luogo migliore per fare figli, e che occorre un cambiamento nell’approccio ad esso. I governi successivi, ha detto infatti, hanno fatto troppo poco per promuovere famiglie stabili. Gli studi dimostrano, ha detto Duncan Smith, che «i bambini tendono a godere di migliori risultati di vita, quando gli stessi due genitori danno loro sostegno e protezione». I bambini che hanno sperimentato la rottura del rapporto dei genitori, hanno «maggiori probabilità di avere scarso sviluppo cognitivo e d’istruzione rispetto ai buoni esiti occupazionali di coloro che hanno vissuto con entrambi i genitori nascita».
La ricerca, ha continuato, mostra che circa un terzo delle coppie conviventi si divide prima del quinto compleanno di un bambino, rispetto a una su 10 coppie sposate. Dunque, «questo governo crede che il matrimonio fornisce un ottimo ambiente in cui allevare i figli. Il governo ha chiaro che il matrimonio dovrebbe essere sostenuto». Nessun solone laicista ha osato aprire bocca.