Il governo USA registra le chiamate dei suoi cittadini?
Durante un’intervista, ai microfoni della CNN, l’ex agente FBI Tim Clemente ha rivelato importanti informazioni sulle pratiche legate all’intercettazione di comunicazioni telefoniche negli USA. Data la sua esperienza nel campo dell’antiterrorismo, a Clemente sono state poste alcune domande sulle indagini svolte inseguito all’attentato della maratona di Boston.
Spiegando le attività degli investigatori, l’ex agente ha lasciato intuire la registrazione, da parte delle autorità statunitensi, di ogni telefonata compiuta sul territorio americano. L’intervistatrice domanda a Clemente come l’FBI abbia potuto disporre delle chiamate passate, visto che non si tratta di semplici registrazioni di una segreteria telefonica.
«Un modo c’è – ha risposto Clemente – Di sicuro abbiamo modi, nelle indagini che riguardano la sicurezza nazionale, di scoprire esattamente ciò che è stato detto in quella conversazione. Non è per forza qualcosa che l’FBI voglia presentare in tribunale, ma potrebbe aiutare nelle indagini o negli interrogatori. Di certo, possiamo scoprirlo».
«Tutta quella roba viene catturata mentre parliamo, che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no». E in una successiva intervista, sempre alla CNN, ha Clemente ha chiarito che «tutta quella roba» stava a significare «tutte le comunicazioni digitali nel passato». Parole che se si dimostrassero vere aprirebbero delle prospettive piuttosto inquietanti.