Il grande balzo... in avanti? (Istat 2010)

Creato il 19 novembre 2010 da Mcnab75

Esce oggi l'annuario dell'Istat riferito al 2010. Potete scaricare gratuitamente la versione PDF per la stampa, riassuntiva ma esauriente, proprio a questo indirizzo. Le voci prese in considerazioni sono tante e interessanti: ambiente e territorio, popolazione, sanità e salute, giustizia, occupazione etc etc.

Se questo fosse un blog politico starei qui a dirvi le solite ovvietà, che invece lascio volentieri alla stampa seria.

Quindi concentriamoci sulle voci “attività culturali e sociali”.

Oltre 32 milioni e 345.000 persone hanno visitato, nel 2009, i 419 luoghi di antichità e arte (di cui 207 musei e gallerie e 212 monumenti e aree archeologiche) presenti nel nostro Paese, con una contrazione rispetto all’anno precedente (-3,9%). In particolare, diminuiscono i visitatori degli istituti a pagamento.

---> Vi ricorda per caso il discorso dell'altro giorno con gli italiani con le pezze al sedere?

Nel 2010 oltre due terzi della popolazione di sei anni e oltre ha fruito di almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa (70,8% uomini e 62,8% donne). Il cinema si conferma in cima alle preferenze: infatti, oltre una persona su due è andata almeno una volta a vedere un film in sala. Nella graduatoria seguono le visite a musei e mostre (30,1%), gli spettacoli sportivi (26,4%), il teatro (22,5%), la frequentazione di discoteche e balere (22,4%), le visite a siti archeologici e monumenti (23,2%), gli altri concerti di musica (21,4%).

---> Beh, direi che qui ci può anche stare. Credevo peggio.

Meno diffusa è l’abitudine alla lettura di giornali e libri: nel 2010 legge un quotidiano almeno una volta a settimana il 55% delle persone di 6 anni e più mentre il 46,8% si dedica alla lettura di libri, quest’ultimo valore è in aumento negli ultimi anni. Rimane invece sostanzialmente stabile al 15,2% la quota di lettori “forti”, cioè coloro che hanno letto 12 libri e più in un anno. I giovani di 11-14 anni sono i lettori più accaniti e continuano ad aumentare, il 71,3% di questa classe di età contro il 64,7 del 2009.

---> Annotazione numero 1: l'ufficio stampa dell'ISTAT dovrebbe assumere qualcuno in grado di scrivere. La costruzione del periodo è orrenda.

---> Dodici libri all'anno uguale “lettore forte”. Allora io sono un lettore nucleare, una sorta di Zeus in terra, o giù di lì.

---> Ma soprattutto: i giovani di 11-14 anni sono i lettori più accaniti. Per forza! Le librerie sono colonizzate da romanzi young adult! A questo punto sorge il dilemma: è meglio lasciare che questi giovani virgulti s'ingozzino al trogolo dei vampiri liceali e del fantasy per minus habens, oppure occorrerebbe nutrirli come Dio comanda?

Nel primo caso crescerebbero almeno con una naturale inclinazione alla lettura. E poi, volendo il cielo, si accorgerebbero che c'è ben altro a cui ambire che non quella robaccia lì. Come uno che cresce mangiando il Kinder Bueno e poi scopre la sana pasta alla carbonara.

Nel mentre però tale sistema alimenta un'editoria a dir poco di infima qualità, non tanto per la categoria anagrafica (ci sono romanzi YA meritevoli), bensì per l'oscenità dei trend narrativi reperibili in libreria.

È di ieri una scena terribile: tre ragazzine davanti all'area “vampiri” (ebbene esiste) della Feltrinelli in Corso Buenos Aires, con gli occhioni bagnati di lacrime, e una (la più nerd) che esclamava in tono sognante: “io li leggerei tutti!

Mi sarei fatto esplodere con una granata stretta al petto, come gli ultimi giapponesi a Iwo Jima.



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