Henri de Toulouse-Lautrec, Toilette
Chissà come mai l'estate sembra una stagione più naturale dell'inverno.
Fatta di sole e di caldo, di quel calso che afoga, che shiaccia, che annulla ogni desiderio, ogni spinta di fare, ogni pensiero.
Eppure il caldo ti pervade, annulla ogn schermo tra te e l'esterno: non c'è più pelle, non ci sono carne, muscoli, ossa. Non c'è altro che caldo: caldo dentro e caldo fuori.
Sei fatta di quello stesso grande, immoto calore che splende là fuori.
Splende senza brillare, perché anche brillare è un movimento, un pulsare. E con questo caldo niente si muove.
Eppure è dal caldo che nasce la vita.
E' il caldo che la mantiene, il caldo che la cova e la ripara.
Se ti arrendi al caldo, il caldo ti diventa amico, sposo, amante, figlio che continuamente si genera.
Estate: di nuovo. Non potrei farne a meno.
Benedetta e benvenuta
(a Londra pioveva....)