Il grande comunicatore

Creato il 21 maggio 2011 da Fabio1983
Ci sarebbe sempre da sfatare quel luogo comune secondo cui Berlusconi è un grande comunicatore. Da più di tre lustri va ripetendo le stesse cose. Non essendo riuscito a mantenere le promesse del ‘94 (la rivoluzione liberale) e, più tardi, a rispettare il contratto con gli italiani (genialata mediatica, ma sul resto un velo pietoso), il nostro si è scagliato via via contro il nemico da abbattere. E una volta i bolscevichi, e una volta la magistratura anch’essa bolscevica. Concetti ormai triti e ritriti, conditi di tanto in tanto da slogan vecchi e nuovi. “Siamo il governo del fare”, uno degli ultimi spesso smentito, ironia della sorte, proprio dai fatti. Per non parlare, infine, delle dichiarazioni rettificate a causa delle errate interpretazioni della Pravda nostrana e non per sua incuria di linguaggio. Questo è il grande comunicatore.Il leitmotiv di questi giorni è stato l’allarme rosso a Milano in caso di vittoria di Pisapia e per lanciare l’appello contro l’ennesimo mostro bolscevico Berlusconi ha usufruito, confezionate su misura, di cinque interviste cinque in altrettanti telegiornali. Un qualsiasi cittadino/elettore di buon senso comprende che apparire forzatamente in televisione è un atto di prepotenza (astenersi dai retorici commenti sulla dittatura, mediatica e non). Stranamente, il grande comunicatore non ci arriva. “Passare dal silenzio degli ultimi giorni all’iperloquacità catodica trasmessa in simultanea dai tg di ieri – scrive Mario Sechi sul Tempo – non fa bene alla circolazione delle idee. Confonde. Bastava una sola intervista. Bastava un solo telegiornale. Magari con qualche concetto nuovo e costruttivo. Così non serve a niente. Fa solo rumore e copre le parole sbagliate della sinistra”. Appunto.

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