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Il grande cuore dei complottisti

Creato il 31 marzo 2011 da Tnepd

Il grande cuore dei complottisti

Gli alternativi sono solo l’altra faccia della medaglia dell’antropocentrismo. Credono di essere detentori della verità, umilmente si dichiarano cercatori della medesima, ma incorrono nello stesso errore madornale degli altri, di coloro che dicono di combattere. Ne ho avuto conferma da questo lungo articolo di Paolo Barnard:

http://www.stampalibera.com/?p=24730

E ne ho avuto conferma anche dal comportamento di Lino Bottaro, titolare del sito Stampa Libera, che ha ripreso un articolo di Jacopo Fo. E precisamente questo:

http://www.stampalibera.com/?p=24647

Entrambi entusiasti di un esperimento cruento condotto a Parma, da un vivisettore di nome Rizzolatti. Entrambi di Sinistra (Fo di

Il grande cuore dei complottisti
sicuro, l’altro non so). Entrambi critici verso il sistema capitalista, ma succubi delle “magnifiche sorti e progressive” di leopardiana memoria. Entrambi diffidenti verso la scienza e la medicina ufficiali, salvo poi lasciarsi incantare quando casualmente il risultato di un esperimento violento su cavie porta acqua al loro mulino, quando la violenza sugli animali da laboratorio sembra portare a conclusioni gratificanti per i sinistroidi antigovernativi che strombazzano articoli di fuoco contro il regime e gli ipotetici Illuminati che vi si nascondono dietro. Entrambi figli di un’ideologia che pone l’uomo al centro dell’universo. Entrambi ancora incapaci di interiorizzare quell’umiltà che sarebbe necessaria per ridimensionare lo strapotere umano sulla natura. Entrambi impegnati a esaltare le gesta di un maniaco torturatore di animali indifesi. E questo solo perché – udite udite – il professor Rizzolatti ha fatto la grande scoperta dei neuroni a specchio. Dei neuroni dell’empatia. La più importante scoperta del secolo! Come se avessimo avuto bisogno di tormentare delle scimmie per sapere cos’è e come funziona l’empatia, attribuendoci per di più l’onore di essere l’unica specie maggiormente dotata di tali magici neuroni. L’entusiasmo di Jacopo Fo per tale importantissima scoperta, ovviamente censurata da quei cattivoni che detengono il potere, rasenta la comicità, ma di questo non ci si deve stupire dato che Fo, figlio d’arte, è prima di tutto un comico, che un divulgatore scientifico, e quindi fa solo il suo mestiere. Ma di un Lino Bottaro, probabilmente di tendenze cattoliche o almeno deiste, ci si dovrebbe preoccupare di più, perché egli ha la pretesa – già dal titolo del suo blog – di essere portatore di un messaggio di libertà, verità e giustizia. Peccato che in una sua finestra fissa, in Home page, abbia la seguente ipocrita e melensa dicitura: “Questo sito sostiene i diritti dell’uomo, dei popoli e degli organismi viventi”.

Troppo sforzo mettere “gli animali” al posto di “organismi viventi”. Sarebbe stato troppo imbarazzante. Meglio mantenersi sul vago: organismi viventi! Chissà cosa gli passava per la testa, al Bottaro, quando gli veniva una tale folgorante idea? Proprio una bella svicolante pensata!

E peccato che abbia anche lui, come milioni di suoi simili cristiani credenti, interiorizzato fino alla radice dei capelli l’idea di assoluta supremazia dell’uomo sulle altre bestie. E che volete che siano quattro pulciose scimmie con gli elettrodi in testa, di fronte alla grande scoperta dell’importanza di essere buoni, socievoli, compassionevoli e solidali con il prossimo. Il nostro prossimo rigorosamente umano! Glielo si può perdonare a quel tale Rizzolatti di aver sottoposto qualche scimmietta a leggeri disagi: che volete che sia?!

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Sentite la delicatezza con cui ne parla Fo: “I ricercatori stavano monitorando i movimenti di una scimmia, mentre afferrava una banana; impiegavano dei sensori collegati al cervello”.

Monitorando. Che carini quei ricercatori! Che mani di fata! L’uomo prima di tutto! L’uomo innanzi tutto! I neuroni a specchio: la nostra capacità di intenerirci di fronte a chi soffre, ai nostri simili più sfortunati, ma anche di gioire con gli altri, di essere partecipi con chi ci circonda. Don Lorenzo Milani lo aveva già anticipato (profeticamente?) senza aver mai sentito parlare, poverino, dei neuroni a specchio, quando scriveva “I care”, i suoi studenti gli chiedevano lumi e lui rispondeva: “Significa ho a cuore, me ne curo”. Né Rizzolatti, che li ha impiantati, né Fo e Bottaro, che ne parlano positivamente, senza alcun accenno agli elettrodi, sembrano dotati di un numero sufficiente di neuroni a specchio in grado di far loro provare empatia per le povere scimmie torturate. Che bravi questi sinistroidi! Che bravi questi complottisti! Che grande cuore che hanno!

 


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