In più di quarant’anni di vita, almeno una cosa penso di averla capita: bisogna sempre fidarsi dei registi, quelli veri.
Il cinema degli autori, di coloro i quali hanno un’idea ben precisa e riconoscibile della settima arte, che sanno sempre dove mettere la macchina da presa e non si lasciano abbindolare da manierismi e modaiole tempeste di inquadrature senza senso (accompagnate da un montaggio spesso frenetico e stordente), insomma il cinema di questi autori ha sempre (o quasi) significato cuore e anima. Così è stato recentemente per Gus Van Sant e Tarantino, ma anche per Tim Burton e Paul Thomas Anderson. Ora è giunto il momento di fidarsi di Sam Raimi.
Regista venuto dall’horror contaminato con il cartoon, passando per il thriller, giunto al cinefumetto ed ora approdato al fantasy più sfrenato, fanciullesco e travolgente, Raimi è un autore che sa usare gli effetti speciali in relazione alla storia che racconta, senza farsi travolgere da essi, senza lasciare che prendano il sopravvento sulla pellicola, trasformandola in un vuoto gioco di prestigio.
Questo prequel del Mago di Oz, ne è un esempio mirabile. Ci vogliono cuore e cervello per trasformare una storia colorata e fracassona come questa, in un’apologo sulla grandezza e la bontà. Ci vuole soprattutto tanto coraggio per girare i primi venti minuti di film in uno sfavillante bianco e nero, dove troviamo in nuce tutto il significato della storia che al regista preme raccontare. Nessun divertimento fine a se stesso, anche se ci si diverte davvero tanto e gli occhi festeggiano, ma una parabola che parla di speranza, di unità, di bontà e di famiglia. Il grande e potente Oz non è solo un film sul mago più famoso del mondo, ma è anche e soprattutto una canzone di ribellione e speranza, movimento del fare che trova ragion d’essere nell’improbabile figura di un uomo apparentemente inadeguato.
La grandezza non è nulla senza la bontà, così come la vita non è nulla senza la speranza. Personaggi piccoli e grandi, tragici e buffi, vera magia e semplici trucchi di prestigio, promesse e conferme, realtà e cinema. Il grande e potente Oz sembra ed è.
Non commettete l’errore di liquidare questo film come un fanciullesco giocattolo dedicato ai bambini, vi privereste della gioia di godere di un viaggio senza freni in un mondo in cui tutto è possibile. Il mondo di Oz? No, il meraviglioso mondo del cinema.
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VOTO
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