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Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 27: Tyrion

Creato il 27 luglio 2013 da Martinaframmartino

La copertina del terzo (di cinque!) volume dell'edizione giapponese di A Game of Thrones di George R.R. Martin Ci siamo finalmente, la parola passa alle armi. Gradualmente George R.R. Martin ci ha portati in questa discesa nel caos e nella barbarie. All’inizio il continente di Westeros era in pace, e tutti tranne Lysa Arryn erano convinti che Jon Arryn fosse morto di morte naturale. Cersei Lannister e Joffrey Baratheon non erano il massimo della simpatia, ma pensavamo che un re e un Primo cavaliere fossero sufficienti a controllarli. Nulla di più sbagliato visto che il re ormai è morto e il Primo cavaliere si trova in una cella a meditare oscuri pensieri. E se quelle a cui avevamo assistito finora erano schermaglie adesso, dopo la chiamata degli eserciti, c’è davvero la guerra.

HBO ha risparmiato nel realizzare il relativo episodio del Trono di spade. Gli eserciti sono ridotti a poche persone, magicamente moltiplicate con il computer. La chiamata degli stendardi di Robb non c’è, e non perché Martin non l’avesse descritta. Martin era ben consapevole che la scena descritta da lui era troppo costosa per poter essere realizzata, ma ha voluto scriverla ugualmente. Era bella, d’effetto e, come ha spiegato, almeno così per qualche tempo è stata ipoteticamente nella produzione, mentre se lui non l’avesse neppure scritta non sarebbe mai esistita neanche in modo virtuale. E l’episodio conferma una volta di più la necessità di risparmiare dove possibile.

Ma prima di arrivare alla battaglia c’è il concilio di guerra di quel simpaticone di Tywin Lannister, che io propongo di votare come papà dell’anno. Chi non vorrebbe un padre come lui? Va bene, io sono prevenuta perché so come si evolverà la sua storia, ma davvero Tywin riesce a irritarmi ogni volta che lo incontro. E Charles Dance, bravissimo, ha reso il personaggio fin troppo simpatico e umano. Ma come, David Benioff e D.B. Weiss rendono più netti i caratteri dei personaggi per far capire chiaramente agli spettatori chi sono i buoni e chi sono i cattivi e fornire almeno qualche punto di riferimento stabile, e nel caso del lord Lannister fanno esattamente l’opposto? Va bene, c’è la scena nella tenda in cui Dance squarta il cervo davanti agli occhi di Nikolai Coster-Waldau, aka Jaime Lannister, che ci dice subito che tipo sia il paparino, scena aggiunta perché l’episodio era troppo corto, bisognava allungarlo di qualche minuto e non c’erano più i soldi per fare qualcosa di diverso dal mostrare due persone impegnate a parlare in un interno. In quella scena HBO è stato fedele alla figura di Tywin pur aggiungendo qualcosa che Martin non ha mai scritto, in altre lo ha stravolto, ma torniamo al concilio narrato dallo zio George.

Eccolo, mister simpatia, che piazza il figlio nano all’avanguardia probabilmente con la segreta speranza di liberarsi di lui. Fino a quando era prigioniero di Catelyn Tully quel che gli veniva fatto era un affronto alla grandezza di Casa Lannister, ma Tywin può fare tutto quel che gli pare, compreso provare a far morire eroicamente quel figlio che lo imbarazza costantemente con la sua mancanza di possanza fisica.

Nella vita di Tyrion compaiono due nuovi personaggi, lo scudiero imbranato Podrick Payne e la prostituta Shae. Altra piccola differenza fra serie televisiva e romanzi. Nei romanzi Tyrion è andato per l’ultima volta con una prostituta ad Approdo del Re (pag. 298), nella serie televisiva lo si vede per la prima volta in compagnia di Ros. Incidentalmente noto che Ros è una figura inventata da Benioff e Weiss e realizzata dall’unione dei personaggi di Kyra, Chataya e Alayaya, e se ancora non sapete chi sono posso solo dirvi che lo scoprirete. Posso solo anticipare che ovviamente sono tre prostitute.

Esmé Bianco, che interpreta il ruolo di Ros, all’inizio era stata ingaggiata solo per l’episodio pilota, perché volevano introdurre il personaggio di Tyrion in modo da mostrare subito la sua passione per le donne. Però la Bianco è stata talmente convincente e affascinante che hanno deciso di tenerla e di ingrandire il suo ruolo, in modo da dare allo spettatore un volto noto capace di riunire scene molto diverse fra loro e creare un senso di continuità nella storia. Quanto all’interprete di Shae, Sibel Kekilli, è una pornostar. Quale attrice migliore per interpretare il ruolo di una prostituta? Anche se Shae fa ben più che andare a letto con Tyrion.

Finita l’attesa al mattino inizia la battaglia. Dicevo che HBO ha scelto di risparmiare, giusto? Botta in testa a Peter Dinklage all’inizio della sequenza, e Tyrion che si risveglia quando è tutto finito. Un bel modo per fare economia su comparse, scene di massa, cavalli che si può solo sperare che facciano quel che devono e non quel che vogliono loro, effetti speciali e via dicendo. L’importante è non esagerare con questo tipo di escamotage.

La battaglia descritta da Martin è caotica, sanguinaria, e il pericolo di non uscirne vivi è terribilmente concreto. Altro che alcune battaglie descritte in altri romanzi che sembrano più parate che altro, qui l’odore della polvere si respira davvero ed è bene fare molta attenzione a tutti gli oggetti in movimento.

A scontro finito veniamo a sapere che Robb Stark non era con l’esercito. Quanti di voi ricordavano i suoi piani di dividere l’esercito in due e di mandare Roose Bolton contro Tywin? Io no. Al di là della frenesia di conoscere la storia, quando ho letto il libro la prima volta non avevo idea di quanti fossero i dettagli a cui era importante prestare attenzione. Come direbbe qualcuno, io non sapevo niente. Tywin ha vinto qui, ma la guerra è tutt’altro che conclusa.

Sotto la foto spoiler dalla Regina dei draghi.

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 27: Tyrion

La danza dei draghi di George R.R. Martin

Podrick può anche essere stato scelto da Tywin come un ulteriore affronto a quel figlio che disprezza, ma la sua presenza è fondamentale nel salvare Tyrion durante la battaglia delle Acque Nere. Per quanto un personaggio possa essere astuto o sottile, non si può mai dire se e quando le sue astuzie si rivolteranno contro di lui o avranno uno svolgimento inaspettato.



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