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Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 28: Daenerys

Creato il 07 settembre 2013 da Martinaframmartino
Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 28: Daenerys

La copertina del secondo volume dell’edizione paperback giapponese di A Game of Thrones

Dopo un’altra lunghissima pausa riprendo in mano George R.R. Martin. Per la verità non ho abbandonato né lui né Le cronache del ghiaccio e del fuoco, anche se voi avete visto ben poco. Riprendiamo le fila con Daenerys e con kahl Drogo, guerriero che sembrava invincibile l’ultima volta che lo avevamo incontrato.

Questo? È solo un graffio, non vale nemmeno la pena di pensarci.

E invece…

E invece eccola qui la ferita infetta e probabilmente mortale. Un nomade che non può cavalcare è un nomade morto. La regola è spietata e implacabile, e infatti la caduta di Drogo porta scompiglio e ribellioni. Dany, per quanto si sia adattata agli usi dothraki, è ancora ingenua e ignora molte cose, perciò è compito di Jorah spiegarle a lei e a noi e mostrarci in quale grave pericolo si trovi Daenerys. Abbiamo anche un accenno ai figli di Rhaegar e al loro triste destino. Non ci sono dettagli, nomi, solo un promemoria. Un fatto fondamentale che intanto Martin ci ripete in modo che ci rimanga bene in mente.

Nel suo precedente capitolo Daenerys aveva salvato Mirri Maz Duur, la maegi istruita dal maestro Manwyn (pag. 290). Qui (pag. 326)vediamo che la donna ha avuto come maestro anche uno stregone di sangue della Terra delle Ombre. Quanto è significativo questo dettaglio? Conosceremo quest’uomo? Quanto ha intenzione, Martin, di espandere il suo mondo?

Questa è magia di sangue, e solo la morte può ripagare per la vita. Mi fa pensare a qualcun altro che ripaga tre vite con tre morti, ma queste sono vicende di un altro libro e di un altro continente. E intanto Rhaegar è morto per la donna che amava.

Non sono ripetizioni banali, questi accenni piantano semi e fanno risuonare corde nascoste dentro di noi. Non ce ne rendiamo conto, e alla fine siamo indissolubilmente catturati dalla rete di Martin.

Daenerys pensa di pagare la vita del marito con la morte del cavallo, ma quando mai gli scambi sono così facili? Se lo fossero, tutti pagheremmo tranquillamente il prezzo.

All’inizio del Grande inverno avevamo visto Bronn, agile e veloce, uccidere ser Vardis, cavaliere armato di tutto punto (pag. 65). Qui è il cavaliere con corazza a sconfiggere un avversario molto più agile. La differenza non la fanno le armi ma gli uomini che le impugnano. Finito il duello, Daenerys viene portata in una tenda al cui interno vi sono delle forme che danzano.

Sotto la foto spoiler da La regina dei draghi.

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 28: Daenerys

Renly viene ucciso da un’ombra. Qui Martin parla di danza delle ombre e di forme oscure che volteggiano. Può essere un caso che le due magie abbiano aspetti simili, ma il confronto mi fa venire i brividi. E probabilmente proprio questo è lo scopo dello zio.

Sotto la foto spoiler da L’ombra della profezia.

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 28: Daenerys

Manwyn non è più maestro ma arcimaestro, ed è molto interessato al racconto di Sam. Parte per raggiungere Daenerys, e c’è davvero da chiedersi su quali siano le sue intenzioni.

Sotto la foto spoiler da La danza dei draghi.

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 28: Daenerys

Fra coloro che faranno a pezzi il khalasar alla morte di Drogo c’è anche Pono. Martin non dimentica mai i suoi personaggi…



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