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Il gres del Monastero di Bose: poesia e fede.

Da Chiara Lorenzetti

Vi è nel mondo una moltitudine di artisti che plasmano la terra. La modellano, la creano, le infliggono ferite, le donano poesia.
Impastano le mani e tornano all’istinto primordiale, al contatto crudo con la materia; si sporcano le mani e d’istinto quel contatto arriva al cuore.
A chi non ha mai modellato l’argilla, consiglio di provarci e di riferire a sé il proprio sentire: eccitazione, ricordi di bambini felici, sapienza, consapevolezza. Occorre sapere che fintanto che si lavora, la creta, la si può lavorare e se si sbaglia si può sbagliare senza tema di sbagliare.
La terra è un divenire che nasce e muore e rinasce.
Fino al momento dell’essiccazione e della cottura: ecco che allora la creazione diventa vera e univoca e non si torna indietro più.

E’ a mio giudizio quel contatto continuo tra le mani e la terra che rende gli oggetti in ceramica nutriti di poesia. Un quadro, media con un pennello, una scultura con le sgorbie; un manoscritto con una penna, un mobile con pialle e seghe.
Intuite quindi di quale profonda spiritualità e preghiera sono imbevuti gli oggetti di cui ora vi racconterò.

Ho conosciuto in questi giorni la produzione in gres del Monastero di Bose, a Magnano, Biella.
Il gres è un materiale ceramico molto resistente, non poroso. I  fratelli del Monastero hanno imparato la tecnica del gres alla scuola di Gérard Pott; il materiale da loro usato viene comperato principalmente in Francia o prodotto con terre moreniche della Serra. Il gres viene cotto a temperature elevate, dai 1200° ai 1350° e in seguito può essere vetrificato.

Lavorazione di ikebana

Lavorazione di ikebana

Le colorazioni, i fratelli del Monastero, le ottengono con colori di origine naturale, ceneri di fieno, tralci di vite, lavanda, rosa, con cura e dedizione e soprattutto, nel rispetto dei tempi silenziosi della lavorazione.
Ogni oggetto ha bisogno di almeno due settimane dalla sua nascita alla sua realizzazione.

lavorazione al tornio manuale

lavorazione al tornio manuale

Nessun orpello abbellisce i prodotti in gres del Monastero di Bose: la semplicità è il loro cammino, la natura la loro ispirazione, la fede e la preghiera il loro spirito.
Vengono prodotti
oggetti per la liturgia

Servizio per l'altare ambrosiano

Servizio per l’altare ambrosiano

oggetti per la casa

Portamatite e profumiere

Portamatite e profumiere

per la tavola

Teiere

Teiere

vasetti portafiori

vasetti portafiori

ikebana

Ikebana a petalo aperto

Ikebana a petalo aperto

Originale e profondamente radicato con la natura, sono le creazioni ottenute con l’impressione delle foglie di piante lasciate sugli oggetti fino alla cottura. Tale tecnica produce il solco delle nervature della foglia e una colorazione bruna sul fondo chiaro dell’ingobbio del gres.
Suggestivo è il quadro a ricordo dei pneumatofori che hanno abitato il Monastero, visibile nel piccolo chiostro ad arena. I nomi sono intervallati dalle foglie, in un continuo esistere tra natura e vita.

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Il tutto si trova esposto e in vendita nel piccolo negozio all’interno del Monastero.
Non vi troverete un cassiere o un commesso, ma una cassetta dove depositare il corrispettivo per l’oggetto acquistato. Lo so, pare strano in un mondo così perverso come il nostro, ma la fiducia deve ancor essere la molla che muove il mondo. E loro credono ancora nella bontà.
Occorre provare a tenere in mano un oggetto in gres prodotto dai fratelli del Monastero di Bose e chiudendo gli occhi, tentare, in una regressione bambina, di sentire la fede.
Non serve essere cristiani, non è dottrina quella che si sente, è amore.
Amore e poesia.
Per il genere umano e il creato.

Chiara 

 



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