Mercoledì 14 Marzo 2012 17:18 Scritto da brunocorino
E così ogni volta che passava metteva a soqquadro tutti i formicai.
Le formiche allora, stanche di questi continui scossoni, decisero un bel giorno di andare dal grosso elefante per dirgliene quattro.
Partì allora un primo manipolo di formiche agguerrite. Arrivate al suo cospetto, lo presero, come si suol dire, di petto e cominciarono a insultarlo e a minacciarlo, ma quando l’elefante alzò di poco lo zampone il manipolo fuggì via a gambe levate.
Vista la piega che il primo tentativo aveva preso, le formiche decisero di cambiare strategia. E così mandarono incontro al pachiderma un secondo manipolo di formiche adulatrici. Arrivato al suo cospetto, le formiche adulatrici cominciarono a magnificare la sua proboscide e le sue grandi orecchie. Ad ogni complimento, il grande pachiderma pareva ammansirsi e diventare docile come un agnellino.
Allora le formiche adulatrici continuarono a decantare le sue zanne e a lodare, soprattutto, le sue possenti zampe. Erano così belle e delicate, dicevano in coro le adulatrici, che a vederle ammaccate su quel terreno irto piangeva loro il cuore.
E così, il grande pachiderma per paura di sciupare le sue delicate zampe decise da quel dì, quando attraversava la foresta, di camminare leggero come piuma.