Magazine Diario personale

Il gruppo

Creato il 17 agosto 2012 da Povna @povna

La ‘povna è in partenza per le terme – lo ha già detto – ma non per questo poteva rinunciare al suo settimanale appuntamento. Per questo venerdì del libro rispolvera una lettura del gennaio del 2011, quando il romanzo di Mary McCarthy fece la sua comparsa, quasi per caso, nella sua sporta degli acquisti, per diventare in breve insostituibile pilastro del suo immaginario. Dedica la recensione a lei, a lei e a lei, le amiche con cui ha condiviso, la settimana scorsa, parole, agnizioni e coincidenze, attraversamenti di mondi, acqua e vino. Perché pensa che il titolo sia adatto – la narrazione, il setting – ciascuna nel suo individuale rispecchiamento, un poco (o forse tanto) a tutte loro.

Crisi familiare ed economica si legano in un romanzo corale che conserva intatta, a cinquant’anni dalla sua uscita nel clamore, la sua potenza originaria. Mary McCarthy è brava a intrecciare in una narrazione onnisciente (ma che si diverte a giocare con la prospettiva variabile motivi e temi da tradizioni diverse, che tutti contribuiscono a delineare il ritratto, inquieto e multiforme, dell’America del New Deal. Dai profondi recessi del Vassar College, otto post suffragette, educate sotto Roosevelt, si lanciano alla conquista neo-moderna del sogno americano. Per molte di loro, privilegiate per intelligenza e per censo, la rincorsa sarà destinata a una brusca riconsiderazione, se non al fallimento, anche se a tutte l’esperienza della vita vera – unita a quella, precedente, della formazione esclusiva – porterà a forme diverse di educazione sessual-sentimentale. Non a caso, l’unica davvero felice risulterà, alla fine, l’outsider ‘alcottiana’ Polly Andrews (alla quale un molto opportuno rovescio di fortuna che ha avuto luogo ancora al di qua del testo – così come il pericolo di una tara ereditaria che aleggia sulla sua famiglia – consente di poter dispiegare, in pieno, il suo talento ‘self-made-woman‘). Una penna felice, stilistica e linguistica, consegna il ritratto di un’America nota, eppure sempre piena di sorprese e di fascino. Dal matrimonio, al funerale.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :