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Il gruppo dei grandi

Da Infanziadelbambino

Sono appena finite le vacanze di Natale, il nido sta ricominciando.
Vediamo cosa fanno i bambini grandi, che giochi e quali attività portano avanti. Partiamo dalle loro competenze in base all’età.

Un bambino di quasi 3 anni, è autonomo in molte cose, ad esempio mangia da solo con il cucchiaio e usa la forchetta, sa versarsi l’acqua da una piccola brocca, e quando è a tavola gli piace chiaccherare con gli altri bambini e con gli adulti, intorno ai 3 anni lo sviluppo del linguaggio prende una strada nuova. Basti pensare che conosce dalle 50 alle 300 parole, riesce a formare delle frasi, e sa usare correttamente parole come “che cosa”, “dove”, “tu”, “io”.

Per quanto riguarda l’abilità di movimento, corre sicuro, supera gli ostacoli e aumenta la sua capacità di valutare i rischi. Riesce a salire le scale alternando i piedi, invece per scendere continua a mettere i due piedi sullo stesso gradino.

Sullo sviluppo dello schema corporeo, nel post dedicato dicevo che iniziano a disegnarsi in forme circolari molto grossolane.
In base a queste nuove competenze, al nido le attività evolvono, durante i laboratori si può vedere il bambino concentrato che cerca effettivamente di creare qualcosa, all’inizio la sua attenzione era rivolta ai colori e alla traccia che il bambino lasciava sul foglio.

Durante le attività psicomotorie, la sua attenzione è rivolta alla capacità di saltare staccando entrambi i piedi da terra, il bambino è meno preso dal percorso in sé, si impegna moltissimo davanti agli ostacoli che gli permettono di saltare.

Tra le attività che si portano avanti in questo momento di grande sviluppo del linguaggio, c’è l’attività della lettura. Ma non solo.

In questa fase dello sviluppo le educatrici propongono ai bambini dei momenti da vivere insieme prima del pranzo, o dopo, ma anche al mattino prima della merenda, quando c’è la possibilità di stare insieme tranquilli nel proprio spazio. Questo gioco molto carino che prende il nome di “isola d’intimità”. L’educatrice e il suo gruppo sono tranquilli nel proprio spazio di appartenenza, il clima è rilassato. E’ il momento migliore per esercitare il linguaggio. Ogni educatrice può organizzare questo momento come meglio crede, conoscendo i “suoi” bambini offrirà loro la migliore attività.

Un piccolo esempio può essere: tutti in cerchio si parla, di cosa è stato fatto a casa il giorno prima, di come i bambini sono venuti al nido la mattina, si guarda fuori dalla finestra e si commenta quello che si vede. La situazione deve restare tranquilla e l’educatrice può porre domande diverse ai bambini.

Si può anche confezionare un piccolo album di foto con i bambini durante le attività. Questo momento è unico per ogni educatrice, quindi va bene qualsiasi cosa. L’importante è che nessun bambino venga escluso. L’educatrice ha una domanda per tutti e prima di passare al prossimo aspetta che la risposta sia finita e nel caso i bambini inizino a conversare tra loro, l’educatrice lascia che la conversazione continui senza interromperla e senza intervenire, la sua presenza diventa marginale.

Ai bambini questo momento “privato” con l’educatrice piace molto perché sanno di avere la completa attenzione dell’educatrice. Si può anche raccontare una stiria, si può leggere un piccolo libretto. Ma l’importante è che qualsiasi cosa si faccia siano i bambini a scegliere. Nel momento in cui i bambini parlano tra loro, l’educatrice è presente ma lascia libertà ai bambini.


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