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Il gruppo lo scelgo IO

Creato il 18 ottobre 2014 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Basta con l’inserimento in un gruppo senza consenso!

Il gruppo lo scelgo IO

Con questo slogan vogliamo cercare di sensibilizzare i programmatori di Facebook, in modo che apportino una modifica all’inserimento dei profili nei gruppi. In questi giorni alcuni di noi si sono ritrovati a far parte di comunità che nulla avevano a che vedere con i campi di interesse dei diretti interessati. Quindi, non solo si tratta di una violazione sistematica del proprio libero arbitrio, ma anche di una forma persecutoria, soprattutto quando si riscontra che alcune funzioni (previste dal sistema) non funzionano affatto. Se così non fosse, non si comprende come sia possibile essere nuovamente inseriti in un gruppo dal quale si è appena usciti, attivando la funzione di “blocco”. Quindi, questa nostra campagna di sensibilizzazione non è solo rivolta al mondo letterario, che di gruppi a tema abbonda in modo esagerato, ma anche a tutti coloro che, non facendone parte, si ritrovano coinvolti con aggregazioni che possono anche diventare lesive per la propria immagine.

In sostanza, se voglio entrare a far parte di un gruppo di incontri personali, i cui membri si riuniscono per scambiare le proprie esperienze sessuali e si mandano vicendevolmente filmini privati, me lo cerco e faccio richiesta di iscrizione, non ho bisogno di svegliarmi una mattina e ritrovarmi con richieste di amicizia da parte di persone che, erroneamente, pensano che io acconsenta a tali pratiche. La colpa non è loro, semmai del burlone (opportunamente depennato), che ha ben pensato di scherzare, facendomi perdere tempo con queste idiozie. Ma la responsabilità non è solo sua, ma anche del sistema automatico con cui la piattaforma permette l’inserimento di un profilo senza dare alcuna possibilità, alla persona coinvolta, di poter scegliere. Con tutte le notifiche che arrivano nel corso della giornata, non sempre si riesce a cogliere tutto quello che accade e arginare, di conseguenza, le attività in cui veniamo trascianti, di cui non abbiamo alcun interesse. Non solo, a volte le notifiche non arrivano nemmeno e, improvvisamente, si scopre di far parte di una determinata comunità solo perché qualcosa di anomalo (nel mio caso richieste di amicizia e messaggi inopportuni) attira la nostra attenzione. Nel giro di pulizia che ho effettuato ieri, ho scoperto di essere stata inserita in un gruppi a sfondo sessuale, politico e altro. Cosa volete che m’importi dello stato sensoriale delle persone bendate? Oppure della rivoluzione del filo sintetico nell’uncinetto?

Una buona regola, del vivere civile, è quella di chiedere. Chiedete se a una tale persona può far piacere entrare a far parte di una determinata comunità, non schiaffatela dentro a forza, presupponendo che debba essere concorde. Chi vi ha concesso il diritto di scegliere per altri? E quando lo fanno a voi, siete ugualmente felici? Il punto è che un social network non è sinonimo di mancanza di regole civili, anzi, è l’esatta fotocopia di quanto avviene nella vita reale. E nella vita reale, a voi farebbe piacere essere portati di peso a casa di qualcuno, magari a fare o presenziare a qualcosa che non solo non v’interessa, ma va persino contro qualche vostro principio morale?

Quindi, aiutateci a far comprendere a Facebook che questo sistema lede in molti modi diversi i nostri diritti e potete farlo pubblicando nella vostra bacheca il logo con la scritta: Il gruppo lo scelgo IO. Ciò che noi vogliamo è una notifica nella quale, all’interno dell’avviso, vengano inseriti due tasti di scelta: sì accetto –  no, non accetto. In questo modo (e non ci vuole un genio dell’informatica per modificare il sistema), chiunque voglia inserirci in un determinato gruppo, dovrà prima passare dal vaglio del diretto interessato, il quale avrà facoltà di scegliere se accettare o meno.


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