Ancora due giorni per ammirare a Milano al Palazzo della Triennale (si sposterà poi al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze) una mostra piena di fascino e mistero… il fascino della più grande diva di tutti i tempi, Greta Garbo!
Greta Garbo. Il mistero dello stile (questo il titolo ufficiale della mostra) propone un’immagine dell’attrice secondo un punto di vista che, a partire dal cinema, riflette la Garbo privata. La donna del mistero, fotografata fortunosamente dai paparazzi appostati mentre stretta nell’impermeabile, cappello abbassato sulla fronte e occhiali scuri, cammina per strada, indimenticata anche se volontariamente estranea ai riti del successo.
E proprio nel suo abbigliamento, ritenuto, allora, spoglio fino alla noncuranza e che oggi definiremmo minimal, si legge quella personalità forte e originale che la rende così contemporanea.
La mostra si apre con una scelta di costumi di scena, recuperati da istituzioni, musei e collezionisti privati. Tra i pezzi ritrovati, il magnifico abito con scollo ricamato di Inspiration (La modella), su prestito della Drexel University di Philadelphia, e il modello di La regina Cristina (dal Museum at Fit).
Dopo una piccola sezione dedicata al volto della Garbo, che Roland Barthes indicava come uno dei ‘miti d’oggi’, si apre agli occhi del visitatore la sezione dedicata al quotidiano, che raccoglie gli abiti e gli accessori, fino a oggi mai visti, della star. Dai modelli di Valentina, Pucci, Givenchy.
In questa mostra si può ammirare l’intero guardaroba personale della ‘Divina’, come mai nessuno l’ha visto e studiato.
Ricchissimo è l’archivio di abiti, cappelli, foulard, guanti, innumerevoli pantaloni e camicie della diva conservati dai discendenti con rispettosa cura.
Privilegiava il bianco, il beige, il nero, il blu scuro. Ma questa inflessibile signora adorava anche le gamme calde del rosa fino al bouganville e del verde-azzurro mediterraneo, come si può notare dagli abiti messi a disposizione con grande entusiasmo dalla pronipote Gray Horan.
I tessuti spaziano dal muflon, bouclè, velour di lana, crepe di seta, shantung, geogette, raso, satin, taffetà, mussola di cotone, ottoman.
Affascinante la sezione delle scarpe di Ferragamo: egli battezza proprio ‘Greta’ una delle sue creazioni, con tomaia senza cucitura, punta morbida e una semplice fibbia. Tra i modelli si distinguono un sandalo semplicissimo ma di grande glamour con piccolo tacco rotondo, una ballerina in velluto da sera e splendide scarpe allacciate che da piccoli dettagli, la leggera punta all’insù di una e la particolare chiusura dell’altra, indicano la creatività di Ferragamo al servizio di una delle sue clienti preferite.
L’incontro con Salvatore Ferragamo?
La prima volta si sfiorano, giusto il tempo per creare un paio di scarpe su misura, nel1927 a Hollywood, prima che Salvatore rientrasse a Firenze per avviare l’azienda in Italia. Poi, finché l’ ‘Hollywood Boot Shop’, il negozio nella capitale del cinema, rimase proprietà di Ferragamo, la diva si recò ad acquistarle lì, quindi da Saks Fifth Avenue a New York. Finché nell’agosto del 1949 i due si rividero a Firenze. “Sempre giovane come quando l’avevo incontrata la prima volta”, Greta entra in negozio calzando un paio di sandali dalle suole di corda. “Non ho scarpe” dice “e voglio camminare”.
In cinque riprese, Ferragamo crea per lei una serie di scarpe a tacco basso, tra cui un sandalo allacciato alla caviglia in vitello rosso che le piacque particolarmente.
Dalla boutique uscì con 70 paia di scarpe, per la maggior parte diverse soltanto nel colore!!!
Tutta la disinvoltura e la scioltezza in una sintesi perfetta del glamour alla Garbo!!!