Magazine Politica

Il Kazakhstan e la crisi in Ucraina

Creato il 24 marzo 2014 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
Il Kazakhstan e la crisi in Ucraina

La complessità della crisi ucraina appare aggravata dal fatto che i due soggetti esterni al Paese, Federazione Russa da una parte e USA e UE dall’altra, non sembrano riuscire a trovare margini d’intesa. Se entrambe le parti convengono sulla necessità di una mediazione internazionale, l’inconciliabilità delle rispettive posizioni rende molto difficile tradurre operativamente questo proposito. In tale contesto, la Repubblica del Kazakhstan potrebbe emergere come uno dei possibili mediatori in questa grave crisi internazionale.

Come ha notato l’analista Sultan Akimbekov, il Kazakhstan ha infatti una posizione di sostanziale neutralità rispetto alla crisi ucraina1. Se da un lato il Paese centroasiatico è parte dell’Unione Eurasiatica insieme alla Federazione Russa e alla Bielorussia, dall’altro i suoi rapporti economici, politici e diplomatici con le potenze occidentali sono molto più distesi rispetto agli altri due Stati membri. Nelle ultime settimane Nursultan Nazarbaev ha tenuto conversazioni telefoniche sul tema ucraino con Vladimir Putin, Barack Obama e Angela Merkel.

Secondo Akimbekov, una situazione non dissimile si è venuta a creare nel caso della crisi sul nucleare iraniano, dove Astana ha giocato un ruolo diplomatico importante potendo contare su un credito di fiducia con Teheran che né i Paesi arabi né quelli occidentali avevano. La posizione del Kazakhstan sulla crisi ucraina è stata nettamente a favore della preservazione dell’integrità territoriale del Paese.

Attualmente, in seguito all’autoproclamazione di indipendenza da parte della Repubblica di Crimea, si fa ancora più urgente la necessità di impedire un ulteriore inasprimento delle rispettive posizioni. Ciò concerne sia la Russia, chiamata ad assumere un atteggiamento più conciliante, sia i Paesi del sistema occidentale che dovrebbero evitare misure di ritorsione controproducenti. La Crimea non è l’unica regione dell’Ucraina con una percentuale maggioritaria o rilevante di popolazione russofona o filo-russa. Uno dei rischi che si profila all’orizzonte è che, qualora i Paesi occidentali dovessero sostenere la disastrata economia di Kiev attraverso gli aiuti del Fondo Monetario Internazionale, quest’ultimo imporrebbe misure tradizionalmente impopolari che potrebbero rinforzare i sentimenti antioccidentali, come già accaduto proprio in Russia dopo il crollo dell’URSS. Dall’altra parte, la legittima volontà di difendere la popolazione russa di Crimea e dell’Ucraina orientale da parte di Mosca non può avvenire attraverso azioni unilaterali, pena il rischio di un peggioramento ulteriore delle relazioni fra i differenti poli.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :