il kinderbueno simbolo dell’unione di scienza e arte

Creato il 09 novembre 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

Torino ed il mese dell’arte contemporanea, a me certe cose fanno venire fame.

di aldopalmisano

Qui a Torino si respira a pieni polmoni in queste ore.  è appena cominciato il mese dell’arte contemporanea; la città ospita molte esposizioni, mostre, incontri dedicati a tanti argomenti; le tematiche sono differenti fra loro e le modalità con le quali si affrontano non si riescono a contare.

Ad avere un camper (e il prezzo della benzina un po più giù) ci si potrebbe divertire a passare quel weekend a Lucca alla Fiera del Fumetto, questo a Torino a vedere Artissima ed i suoi satelliti, quell’altro a Venezia a dare un’occhiata alla Biennale… durante i secoli il dibattito ha sempre riguardato la magìa di non invecchiare una volta adulti, per il momento non sarebbe bello poter essere giovani, almeno da giovani?

Mercoledì sera stavo dando una occhiata all’inaugurazione dello spazio espositivo “Paradesign” dove tanti artisti proponevano le loro creazioni destinate all’arredamento e all’oggettistica; insomma senza troppo dilungare, molte installazioni erano ancora in allestimento ma fra delle graziose collane di gomma nera che strizzavano l’occhio ad un certo tipo di ragazze, e le imperdibili lampade (le quali si contendono con le poltrone il premio di croce e delizia del design) c’era un libro aperto più o meno a metà.

Ai suoi angoli due mollette bianche tenevano il segno della pagine, qualcuno le aveva scelte ed aveva sottolineato delle frasi

 «Questa frattura tra arte e tecnologia è del tutto innaturale, solo che dura da talmente tanto tempo che bisognerebbe essere archeologi per scoprire da quando [...] be’, non si tratta solo dell’arte e della tecnologia, ma di una specie di mancata fusione tra ragione e sentimento. Quello che non va nella tecnologia è che non ha nessuna connessione con la sfera spirituale né con quella affettiva. E così crea a casaccio cose cieche e brutte e si fa odiare. Prima la gente non ci ha fatto caso, perché la preoccupazione principale era quella del cibo, del vestiario e di un tetto per tutti, e la tecnologia ce li ha forniti. Ma adesso che tutto ciò è assicurato, la bruttezza comincia a farsi notare ogni giorno di più e la gente si chiede se per soddisfare i propri bisogni materiali sia indispensabile questa continua sofferenza spirituale ed estetica»

Il Manuale di Pirsig è uno di quei libri che in questo periodo stanno tentando di cambiare il mio modo di affrontare le cose, l’averlo ritrovato aperto a pagina 167 su quel tavolo, destino.

Che ottimo biglietto da visita per la mostra! Una sorta di manifesto del design che giustifica e inquadra senza timore una posizione, quella a cavallo fra arte e scienza che è necessaria più di quanto noi pensiamo nella vita di tutti i giorni; più essa non si nota, più dimostra un pregiato lavoro dietro le quinte dei nostri pensieri.

Ogni volta che compro della pasta, se dovessi scegliere il pacchetto più carino non potrei che concedere decine di euro alle rassicuranti scatole blu Barilla poichè oltre che incastrarsi perfettamente fra loro negli scaffali hanno un chè di affascinante, e starebbero bene anche sul mobile all’ingresso.

Per non parlare della più grande invenzione di Mr Ferrero dopo la Nutella: la parte razionale dell’arte culinaria avrà pure creato i wafer e la crema di nocciole, ma senza un’artista come si sarebbe potuti arrivare alla perfezione assoluta dello snack, una roba che in America sono anni che cercano di emularci pur senza risultati; che opera d’arte, il kinder bueno.

viva la scienza, viva l’arte, viva il Kinder Bueno

Share this:

  • Facebook
  • Twitter
  • Google +1
  • Email

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :