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Il Ko Ratanakosin: la Bangkok che mi piace

Creato il 17 novembre 2014 da Clamore79

Sono a Lak Meuang, la "Colonna della Città", un tempio animista che fa da crocevia al traffico ed è considerato la chiave di volta spirituale di Bangkok, a due passi dal Grand Palace (che ho appena visitato) e dal Wat Pho (dove sto per andare).
Il suono del gamelan è nell'aria. I danzatori, truccati e agghindati in coloratissimi vestiti tradizionali, si stanno preparando per una la-kon-gaa bon, la danza su commissione che i fedeli che hanno particolari desideri da far realizzare possono richiedere, ma nonostante accennino qualche passo di danza non sembrano avere voglia di cominciare.
Il Ko Ratanakosin: la Bangkok che mi piace
Intanto io sono lì a pochi passi, seduta su una panchina, che butto giù qualche riflessione e osservo. C'è molta gente al tempio - forse perché è domenica pomeriggio - in un viavai tranquillo di ragazzi, anziani e famiglie con bambini.
Ho passato l'ultima mezzora sbirciando qua e là - ma cercando di mantenermi una presenza discreta - tra i fedeli che preparano le offerte, accendono candele e incensi, avvolgono di veli colorati i lingam (se le mie reminiscenze cambogiane non errano, simboleggiano la fertilità), si inginocchiano per pregare.
Il Ko Ratanakosin: la Bangkok che mi piace
Arrivano carretti che trasportano i fiori per le offerte, i bambini si siedono in prima fila impazienti davanti ai danzatori che ancora accennano qualche danza ma non si decidono a partire.
Là fuori c'è un traffico intenso, siamo nel centro che più centro di Bangkok non si può, eppure Lak Meuang sembra un'oasi felice (e soprattutto di pace).
Il Ko Ratanakosin: la Bangkok che mi piace
C'è anche una cosa strana: di turisti neanche l'ombra  - strano, dove saranno finiti? - tranne me. E il bello è che nessuno sembra fare caso a me, come se anche io facessi parte di quel tutto, di quel delicato equilibrio.
Il Ko Ratanakosin: la Bangkok che mi piace
Finalmente ho trovato il mio posto a Bangkok. E' proprio qui, nella zona più tradizionale e antica di Bangkok, il Ko Ratanakosin, che mi accorgo di essere completamente a mio agio. Dopo i giorni trascorsi tra Skytrain e grattacieli, code alle stazioni della metropolitana e ascensori, aria condizionata impazzita e strade a quattro corsie, finalmente sto iniziando a trovare me stessa anche a Bangkok.
Bangkok mi ha accolta benissimo, sia chiaro, e io mi sono ambientata a dovere nel giro di poco, pochissimo. ma quello che io cerco, quello di cui ho bisogno, quello che io voglio sentire è il suono dei gamelan e il profumo dell'incenso. E' tra i colori dei fiori e il viavai dei monaci che voglio stare, cercando di cogliere la Thailandia tradizionale (o quello che ancora ne rimane).
Questo è quello che mi piace. Questo è quello che mi fa stare bene.
I miei primi giorni a Bangkok sono stati un successo, è andato tutto bene, ma appena arrivata mi sono accorta di non essere più tanto sicura di riuscire a restarci una settimana intera. L'avevo sentito raccontare, l'avevo letto: dopo 2 o 3 giorni a Bangkok viene voglia di scappare via dal traffico e dallo smog. Penso che sia normale e penso che capiti un po' a tutti. Bisogna solo dare tempo alla Bella Signora di presentarsi con tutti i crismi, di mostrarsi con tutte le sue facce, con tutte le sue storie.
Chissà che magari, quando tra qualche giorno ripartirò da Bangkok, quell'avversione iniziale non diventi voglia di restarci ancora!

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