Magazine Psicologia

Il labirinto dell'esistenza

Da Anna
Intermezzo estivoIl labirinto dell'esistenzaMi trovo nel labirinto, il labirinto della mia esistenza. Non so bene come ci sono finita, probabilmente ci sono sempre stata, da quando esisto e forse da prima. Mi trovo in questo labirinto con il filo della mia matassa, l’antico dispiegarsi degli eventi e delle emozioni vissute. Tutte lì, intricate e ben custodite.A che serve una matassa se non a costruire una trama, un opera d’arte fatta di luce e di Bellezza, parte del Bene Supremo.Per fare questo dispiego quel filo avvolto. Un percorso scomodo. A volte è stretto e claustrofobico come in una bara. A volte è un deserto sconfinato e solitario, angoscioso e senza fine. A volte caldo e accogliente come l’abbraccio dopo l’amore. A volte divertente come un gioco a rincorrersi.Le mura del mio labirinto si muovono. Sono giochi ed ingranaggi ad incastro che cambiano a seconda di come li osservo. E tutto ciò mentre dipano la matassa. Mi sono domandata se fosse possibile uscire da questo labirinto, così faticoso e pesante, ma la pesantezza è la mia, è mio il percorso, è mio questo dono dell’esistere. Mi sono domandata come vivere questo percorso. Con la complicità giocosa dell’altro – mi sono risposta! La strada da percorrere non è obbligo. E’ scelta. Una scelta consapevole verso qualcosa di infinito e di amorevole. E’ una strada che si nutre del dolore ma anche della gioia. La leggerezza dello spirito, della risata e della poesia come antidoto e rinforzo per l’anima.Questo labirinto, il mio labirinto, è una possibilità di passaggio da qui a qualcosa di altro. Dove non sarò più io ma dissolta nell’infinito oceano dell’Universo, connessa con la sovranità del Bene ultimo, tra qui e l’eternità.

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