Come mediatrice e operatrice dell'apprendimento mi trovo spesso a confrontarmi con le sollecitazioni che arrivano dal mondo della famiglia e della scuola: da una parte si chiede ai propri figli, agli alunni, di sapersi orientare attraverso i compiti propri di ogni età (siano essi di sviluppo, oppure didattici); dall'altra parte il mondo adulto si trova a dover affrontare e gestire la fatica percepita da questi stessi bambini e ragazzi, non ancora in grado di muoversi con sufficiente autonomia. Quante volte ho sentito i genitori raccontare come, affiancando i propri figli giorno dopo giorno, condividano con loro le gioie -ma soprattutto le difficoltà- legate ai compiti scolastici e quanto questo, a sua volta, incida profondamente nella relazione che si gioca in quel momento. Se prendiamo queste riflessioni, questi racconti, e li trasportiamo nell'esperienza di famiglie con figli con Disturbi Specifici di Apprendimento o Bisogni Educativi Speciali ecco che queste stesse esperienze si tramutano spesso in veri e propri conflitti. Conflitti che possono nascere in seno alla famiglia -quando troppo coinvolta nel supportare i figli nell'esecuzione dei compiti, quasi che la relazione passi unicamente da quel canale- oppure conflitti che possono alimentarsi nel rapporto fra genitori e insegnanti, preoccupati -ciascuno a suo modo- di rispondere al proprio mandato educativo. Ma qual è il mandato educativo proprio della famiglia? E quello della Scuola? Se dovessi cercare una risposta a queste domande per prima cosa direi: dare alle nuove generazioni gli strumenti per potersi muovere sempre più in autonomia, con le proprie competenze e risorse e la propria unicità. E se parliamo di bambini e ragazzi DSA e BES? Il compito diventa ancora più complesso. Perché questi stessi genitori spesso si sentono investiti di una grande responsabilità nei confronti dei loro figli, non ritenuti adeguati alle richieste prestazionali della scuola. E quindi quale scelta compiere per supportarli adeguatamente? Diventare un altro insegnante, rinunciando al mandato educativo proprio e peculiare di un genitore, oppure delegare ad altri il compito di supporto all'apprendimento? Come poter favorire un rapporto positivo con la scuola e con se stesso, rinforzando il proprio senso di competenza? Questo obiettivo diventa primario nel nostro Laboratorio di Apprendimento. Qui si sperimenta insieme: insieme all'operatore che accompagna l'allievo nella costruzione di un metodo di studio efficace e funzionale alle proprie capacità e competenze; insieme ai genitori che vengono accolti nella loro fatica di gestire al meglio il loro compito educativo; insieme agli insegnanti, coi quali si condividono obiettivi e finalità del lavoro, specifico per ogni alunno, che si sta realizzando. Vogliamo in questo modo costruire i presupposti per una forte collaborazione con le famiglie, la scuola e i servizi che permetta ad ognuno di comprendere il proprio ruolo e per attivare con la massima efficacia le proprie risorse necessarie per affrontare le fragilità. Fondamentale è anche il fatto che il Laboratorio di Apprendimento sia uno spazio di relazioni significative: la mia fatica diventa quella dall'altro, affrontarla insieme è meglio così come diventa arricchente per ciascuno condividere strategie e metodi differenti di affrontare uno stesso quesito. Questo spazio assume un ruolo significativo, aperto ai diversi soggetti coinvolti nella relazione di apprendimento: la famiglia che trova qui un luogo in cui potersi confrontare con figure professioniste, ma anche in cui poter condividere con altri genitori le proprie esperienze e i propri vissuti; i bambini e i ragazzi che trovano un luogo in cui sperimentare e costruire il proprio metodo di studio; gli insegnanti che trovano uno spazio e un tempo in cui condividere un progetto educativo e didattico per portare verso la piena realizzazione dell'apprendimento anche alunni DSA e BES. Come si realizza tutto ciò? Attraverso l'uso di strumenti compensativi, come il computer, le mappe concettuali, i libri digitali, le dispense e i formulari; anche costruiti su misura con e per gli allievi. Come si svolge il Laboratorio di Apprendimento? Ogni allievo ha a disposizione un computer con strumenti compensativi utili per il supporto allo studio, oppure può portare il proprio. A chi è rivolto? Il laboratorio è rivolto a bambini, dalla terza elementare, sino agli studenti di scuola superiore e università. E' attivo due volte a settimana, ogni sessione dura 2 ore. E' consigliabile effettuare almeno un mese di "software training" (in rapporto 1:1) utile all'apprendimento delle basi per l'utilizzo dei programmi. Il Laboratorio di Apprendimento comprende diverse iniziative: oltre alle attività di studio rivolte agli allievi, è possibile partecipare a serate divulgative sui temi dei disturbi di apprendimento, incontri di gruppo per genitori -condotti da professionisti qualificati-, formazioni rivolte a genitori e insegnanti sugli strumenti compensativi, percorsi pedagogici di supporto alla genitorialità, percorsi di orientamento alla scuola superiore, mediazione dei conflitti familiari. Per accedere al laboratorio di apprendimento occorre: contattare il numero telefonico 3463027179 oppure scrivere alla mail: doposcuola@anfibiacoop.it Il laboratorio si svolge presso il Centro Logopaideia in collaborazione con Anfibia cooperativa Sociale Elena Boldrin
IL LABORATORIO DI APPRENDIMENTO PER DSA E BES - insieme per costruire l'autonomia-
Da Massimo Silvano Galli @msgdixitPossono interessarti anche questi articoli :
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