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Il Lago Tonle Sap e i suoi villaggi: Kampong Khlean

Creato il 06 gennaio 2015 da Italianoabangkok @BeingAndrea

Il Lago Tonle Sap e i suoi villaggi: Kampong Khlean

Kampong Khlean

Il Lago Tonle Sap e i suoi villaggi: Kampong Khlean
Mappa della zona di Tonle Sap

Quando vado a Siem Reap seguo ogni volta lo stesso rituale: templi, templi e ancora templi e poi una capatina al lago, tanto per spezzare la monotonia.

Il Tonle Sap (che letteralmente significa “Grande Fiume" ma in questa parte del suo decorso per noi è più facile da associabile al concetto di lago) è il più grande bacino di acqua dolce del sudest asiatico: la sua superficie varia dai 2.700 km² durante la stagione secca ai 16.000 km² alla fine della stagione dei monsoni, con profondità anch’essa variabile a seconda delle precipitazioni da 1 a 14 metri. Le sue acque si uniscono a quelle del Mekong nei pressi della capitale cambogiana Phnom Penh - in circa 9 ore di barca nel periodo delle piogge e all’inizio della stagione secca si può percorrere via fiume la distanza che separa Siem Reap da Phnom Penh.

Questo immenso bacino è anche una fonte quasi inesauribile di lavoro per moltissimi cambogiani visto che costituisce oltre il 70% delle risorse ittiche del paese e considerando l’afflusso di turisti-curiosi che visita regolarmente i villaggi di pescatori (o presunti tali) che sono presenti al suo interno. Lungo le sue sponde e all’interno del bacino stesso, si sviluppano diversi villaggi galleggianti o costruiti sulle palafitte.

Chong Kneas è probabilmente il più famoso (oltre ad essere quello più vicino a Siem Reap). Ci sono stato - o dovrei dire mi ci hanno portato? - già 3 volte (e ne ho parlato su Viaggio Vero) ed ogni volta al rientro la tristezza delle scene viste mi aveva fatto dire un categorico “Mai Più!”.

Memore di questo mio rifiuto a volerci tornare, Sam questa volta ci ha proposto un’escursione diversa: destinazione Kampong Khlean!

In questo villaggio, che si trova a circa 55 km da Siem Reap, vive una comunità di pescatori cambogiani. A differenza di Chong Knea, dove molti degli abitanti sono di origine vietnamita e la pesca è un’attività oramai secondaria, il villaggio di Kampong Khlean non è costituito da case galleggianti che seguono l’alzarsi e abbassarsi del livello dell’acqua ma è formato da case in legno costruite su altissime palafitte. La gente è realmente impegnata prevalentemente nell’attività della pesca e solo in minima parte lavora come conduttore di barche con cui accompagnare i turisti su e giù per la rete di percorsi d’acqua che si creano fra le mangrovie.

Villaggio su palafitte Kampong Khlean

Ma soprattutto la differenza più evidente con Chong Knea è che a Kampong Khlean difficilmente bambini e donne “assaliranno" le imbarcazioni per chiedere l’elemosina. Non ci sono allevamenti di coccodrilli messi in bella mostra per chi arriva e bimbi con pitoni al collo che per farsi scattare una foto estorceranno qualche dollaro al malcapitato turista impietosito dallo sguardo languido del bambino o del serpente maltrattato. Immagino che anche questo villaggio cambierà il suo approccio ai turisti ma al momento, se dovessi fare una nuova scappato al Lago Tone Sap, di certo mi farei accompagnare di nuovo a Kampong Khlean, ovviamente da Sam!

I laghi sono le pozzanghere rimaste dopo il diluvio.
RamĂłn GĂłmez de la Serna

PS Questi pochi consigli erano caduti nel dimenticatoio dei bagordi di Natale quindi ringrazio Elisa per avermi dato lo spunto a mettere nero su bianco questo pezzo di viaggio a Siem Reap.


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