
“La terra viene tolta agli innocenti”: non ha usato mezzi termini il vicepresidente dello Zambia Guy Scott per condannare il comportamento di “alcuni capi tradizionali” che, sostiene, sono coinvolti in operazioni di land grabbing.
E cioé l’accaparramento di terre coltivabili da parte di multinazionali e governi stranieri.
L’esecutivo di Lusaka, ha spiegato Scott, “vuole risolvere il problema amichevolmente” e può stanziare “sussidi” per gli agricoltori, ma solo una volta che queste pratiche avranno avuto fine.
Diversi capi, ha precisato il vicepresidente, “hanno continuato a concedere terre” anche in presenza di “serie preoccupazioni” e nonostante questa sia una prerogativa presidenziale.
Secondo dati diffusi dalla ong specializzata Grain, nel 2011 il 3% delle terre in Zambia era controllato da stranieri impegnati nella produzione di cibo su larga scala.
L’anno successivo, però, un altro gruppo di pressione, lo Oakland Institute, aveva denunciato l’intenzione del governo di impiantare progetti simili su un’area complessiva di 1,5 milioni di ettari.
In conclusione : pecunia non olet. E questo vale un po' per tutti.
Mentre i poveri possono divenire, in tutta tranquillità, sempre più poveri specie lì dove le leggi sono solo a favore del "più forte".
L'augurio è che qualcosa possa gradualmente cambiare e Guy Scott, il vicepresidente, pare che lo stia facendo.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)