Queste credenze sono delle rappresentazioni mentali che ci aiutano a gestire la vita di tutti i giorni, di cui noi, però, non siamo consapevoli. Solo nel momento in cui accade un evento imprevisto e traumatico emergono, proprio perché messe in discussione dall’accaduto. Nello specifico, gli assunti di base sono tre (Janoff-Bullman, 1992):
- la benevolenza del mondo: in genere noi crediamo che il mondo sia un buon posto, specie se ci si riferisce al proprio “mondo”, inteso come l’insieme di persone che ci circondano; quindi, le persone e gli eventi che ci toccano da vicino rappresentano il nostro mondo e sono, perlopiù, persone ed eventi benevoli;
- la significatività del mondo: noi crediamo che gli eventi non accadano in maniera casuale e che le persone abbiamo ciò che si meritano; ad esempio, nel caso di una vittima di stupro o d’incidente d’auto si tende, generalmente, a considerare la vittima come, in parte, “responsabile” dell’accaduto e se le nostre spiegazioni risultano in qualche modo errate riusciamo comunque a trovare un’altra spiegazione per l’accaduto, perché dobbiamo proteggerci dall’idea che le cose accadano senza motivo, senza una ragione precisa;
- la valorizzazione di sé: generalmente le persone tendono ad avere una visione globale di sé positiva, esaltando i pregi e ignorando i punti deboli e tale credenza è stata radicata in noi fin dai primi anni di vita.
Se questi assunti di base sono messi in discussione da un evento traumatico, l’individuo perde la fiducia nelle sue credenze, perde le proprie certezze e sviluppa un senso di colpa per quanto accaduto.
Ad esempio, nel caso di uno stupro da parte di un parente o una persona vicina, la credenza di un mondo benevolo e della sua significatività necessariamente crollano, la vittima si sente tradita dal suo ambiente, dal suo mondo e si sente in colpa per non essere stata in grado di proteggere se stessa da questo evento traumatico, colpevolizzandosi e vergognandosi d’aver subito l’aggressione. Le sue certezze sono ormai decadute.
In conclusione possiamo dire che il senso di colpa nasce proprio da quegli eventi che portano la persona a vivere uno stato di forte contraddizione, tra ciò che credeva essere il mondo e ciò che l’evento imprevisto ha, realmente, mostrato.