Il leopardo (e altre letture)

Creato il 04 agosto 2011 da Funicelli

Il primo pensiero concepito al risveglio era stato che avrebbe voluto sprofondare di nuovo. Sprofondare in quell'avvolgente abisso buio e caldo.
L'effetto dell'iniezione che l'uomo le aveva fatto non era ancora finito, ma lei sapeva che il dolore incombeva, lo capiva di denti, sordi colpi che scandivano le pulsazioni e dal flusso spasmodico del sangue nel cervello.
Lui dov’era? Era proprio alle sue spalle? Trattenne il respiro, rimase in ascolto. Non udí nulla, però ne percepiva la presenza. Come un leopardo. Qualcuno le aveva detto che il leopardo è talmente silenzioso da riuscire ad avvicinarsi di soppiatto al buio, a regolare il proprio respiro su quello della preda. Trattiene il fiato ogni volta che tu trattieni il fiato. Le parve di sentire il calore del suo corpo. Che cosa stava aspettando? Riprese a respirare. E in quello stesso istante le sembrò di sentire l’alito di un’altra persona sul collo. Si girò di scatto, menò un colpo con la mano ma fendette solo l’aria. Si rannicchiò, cercando di farsi piccola, di nascondersi. Inutilmente.
Per quanto tempo era rimasta priva di sensi?
L’anestetico allentò la presa. Appena per una frazione di secondo. Ma bastò a darle un assaggio, una promessa. La promessa di quello che la aspettava.
Jo Nesbø, Il leopardo
Ultimo post, prima di una pausa per ferie (ma niente pellegrinaggio) ..
In vacanza mi porto dietro questo giallo ambientato ad Oslo di Joe Nesbo, più Deaver che Larsson (come prima impressione).
E poi Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni e Il quarto livello di Maurizio Torrealta.
Buone letture a tutti.

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